Bonus prima casa e cambio di destinazione d’uso
- Comprare prima casa dal notaio
- Bonus prima casa: agevolazioni fiscali
- Cambio di destinazione d’uso: che cos’è?
- Cambiamento destinazione d’uso: cosa succede alle agevolazioni fiscali?
- Requisiti bonus prima casa
- Cambio di destinazione d’uso: a che serve
- Come si fa il cambio di destinazione d’uso
- Agevolazioni fiscali e acquisto nuova casa dopo cambiamento destinazione d’uso
Comprare prima casa dal notaio
Investire nel mattone, comprando la prima casa dal notaio, è un desiderio di molte persone e spesso rappresenta uno step nella vita di un individuo particolarmente ambito.
L’acquisto della prima casa dal notaio costituisce il sogno di molti, ma è possibile nel corso del tempo che le esigenze cambino e che si necessiti, ad esempio, di trasformare la casa in un ufficio e si intenda comprare una nuova casa.
In questi casi bisogna stare attenti a capire come procedere per le agevolazioni fiscali già acquisite. È possibile usufruirne di nuovo se si decide di comprare una casa? Cosa comporta il cambio di destinazione d’uso? Ecco cosa c’è da sapere su questo tema così complesso.
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Bonus prima casa: agevolazioni fiscali
La legge offre opportunità di risparmio quando si decide di comprare una prima casa dal notaio, con la previsione di agevolazioni fiscali al ricorrere di determinati requisiti che di seguito vedremo. Lo sgravio fiscale è previsto sia in caso di acquisto di una casa da privati, sia in caso di acquisto da costruttore, soggetto ad Iva.
Per quanto riguarda il risparmio previsto se si compra da privato si può rilevare nell’imposta di registro che è pari al 2%, invece che al 9%, mentre per l’acquisto da costruttore soggetto a Iva è solo pari al 4%.
Pertanto, in termini di risparmio, può essere conveniente riuscire ad usufruire di tali agevolazioni in modo tale da effettuare un investimento immobiliare così importante senza spendere più del necessario.
Requisiti bonus prima casa
Al di là del fatto se si possa nuovamente usufruire delle agevolazioni fiscali è importante rispettare sempre i requisiti previsti dalla legge, che devono essere presenti al momento del rogito notarile, così come entro dei termini prestabiliti dal legislatore.
Occorre innanzitutto avere la residenza nel Comune in cui è sito l’immobile o eventualmente spostarla nei termini previsti dalla legge; inoltre è necessario non avere intestate altre case nel medesimo Comune o in altro Comune del territorio nazionale se si è già beneficiato del bonus fiscale. Si deve inoltre trattare di un immobile ad uso abitativo che non deve rientrare in determinate categorie catastali, in quanto per gli immobili di lusso non sono previste agevolazioni fiscali anche se si tratta della prima casa comprata dal notaio.
Cambio di destinazione d’uso: che cos’è?
Può accadere che una volta comprata casa dal notaio si voglia adibire l’immobile ad un altro uso, ad esempio effettuare il passaggio da un uso abitativo ad un uso commerciale, adibendo il fabbricato ad ufficio.
In questo caso non è possibile procedere senza aver prima effettuato alcuni passaggi importanti al fine di regolarizzare l’accatastamento. Infatti il cosiddetto cambio di destinazione d’uso, così chiamato nel gergo tecnico, viene usato da un punto di vista urbanistico e catastale per indicare le una modifica dell’utilizzo dell’immobile, proprio come il passaggio da un’abitazione a un ufficio.
Cambio di destinazione d’uso: a che serve
Nel corso della vita le esigenze possono cambiare per diverse ragioni ed avere una casa senza volere più utilizzarla allo scopo abitativo, può essere un peso in quanto lo stesso può avere dei costi da affrontare periodicamente.
Si pensi al caso in cui si è comprato una casa in una zona molto utile per il proprio lavoro, in virtù della posizione strategica e la si voglia trasformare in un ufficio: in questi casi il problema che può sorgere è se sussiste la possibilità di perdere le agevolazioni fiscali del bonus prima casa e dover quindi pagare una somma di denaro superiore rispetto alle tasse pagate inizialmente.
Come si fa il cambio di destinazione d’uso
Quando si decide di effettuare il passaggio da un immobile ad uso abitativo ad un uso differente, come quello di un ufficio, non bisogna prendere sottogamba questo tipo di procedura.
Infatti bisognerà verificare, tramite l’ausilio di tecnici del settore, in che modo è necessario procedere per evitare di incorrere in delle sanzioni. A seconda del tipo di modifica, vi sarà una specifica normativa da seguire e un determinato procedimento da adottare: in alcuni casi è anche previsto la richiesta di autorizzazione al Comune in cui sia sito, per questo è sempre opportuno affidarsi a dei tecnici prima di procedere spediti.
Cambiamento destinazione d’uso: cosa succede alle agevolazioni fiscali?
Comprare una casa usufruendo del bonus prima casa e successivamente adibirla ad ufficio, ha fatto spesso riflettere sulla possibilità di usufruire nuovamente sul bonus prima casa in caso di acquisto di una nuova abitazione. Il dibattito è sempre stato acceso tra gli esperti del settore proprio perché secondo alcuni significava bypassare la normativa, approfittando dell’escamotage che la prima casa comprata dal notaio non avesse più quella funzione, ma fosse ormai un ufficio.
Agevolazioni fiscali e acquisto nuova casa dopo cambiamento destinazione d’uso
In virtù del problema spesso affrontato dagli esperti del settore, la Cassazione si è trovata a dover rispondere in merito a tale questione affermando che ciò che conta è quello che risulta al momento dell’acquisto dell’immobile. Se in quel momento risultava come immobile ad uso abitazione e successivamente viene adibito ad ufficio, non si decade dalle agevolazioni fiscali quale bonus prima casa.
È proprio in sede di rogito notarile di acquisto casa che il compratore, quale contribuente, dichiara di non essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei diritti di proprietà o di altro diritto come usufrutto, uso e abitazione di altra casa nel Comune in cui è sito il fabbricato.
Non rileva, quindi l’eventuale modifica della destinazione dell’immobile da casa ad ufficio. Tuttavia in virtù degli orientamenti così complessi e spesso diversi, è sempre opportuno rivolgersi ad un notaio per avere un quadro chiaro in base alla normativa vigente e all’orientamento più diffuso.
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