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Che vuol dire comprare un’unità collabente?

Che vuol dire comprare un’unità collabente?

Comprare una casa dal notaio

Quando si decide di comprare una casa dal notaio è importante, prima del rogito notarile di acquisto, effettuare delle indagini anche con l’affiancamento di professionisti come il notaio, per comprendere se il fabbricato presenta le caratteristiche sperate.

La legge, infatti, non prevede l’intrasferibilità di fabbricati inagibili, ossia di case che non abbiano le caratteristiche per poter essere immediatamente abitate e vissute.

Si sente spesso parlare di fabbricati collabenti, ma in cosa consistono? Quali sono le caratteristiche? Come si fa a capire che si tratta di un fabbricato collabente e non di una casa in buone condizioni? Vediamo cosa c’è da sapere e perché spesso alcune persone scelgono di comprare unità collabenti, invece di case immediatamente abitabili.

Che cos’è un’unità collabente

Quando si parla di unità collabenti si fa riferimento a degli immobili che non possono essere utilizzati o abitati per svariate ragioni che possono essere l’inagibilità, la presenza di danni strutturali importanti o perché demoliti.

Nell’immaginario collettivo l’unità collabente è un immobile in stato di abbandono, fatiscente, in stato di degrado che non produce reddito; come vedremo, infatti, sebbene sia registrato come immobile con una categoria diversa dalle abitazioni ordinarie, non riporta, tra i vari dati catastali, che identificano l’immobile, la cosiddetta rendita catastale.

Come capire che si tratta di un’unità collabente

Una delle domande più frequenti è come essere certi che si tratti di un’unità collabente e non si tratti di un’altra tipologia di immobile. Talvolta gli annunci immobiliari possono essere imprecisi e utilizzare termini non tecnici e, pertanto per non avere dubbi, basterà visionare una visura catastale.

Il notaio infatti, prima del rogito di compravendita, effettua dei controlli, tra cui la visura catastale che permette di evincere la cosiddetta categoria catastale che identificherà in modo certo l’unità collabente con l’indicazione della categoria F/2.

Perché comprare un’unità collabente

La scelta dell’acquisto di un’unità collabente può sembrare bizzarra in virtù del fatto che l’immobile non è immediatamente utilizzabile. Tuttavia spesso tali fabbricati incompleti o in condizioni non ottimali vengono preferiti per poter effettuare, in un secondo momento, dei lavori: ciò può rappresentare un indubbio vantaggio per coloro che, volendo sfruttare il prezzo più basso richiesto dal venditore, possono personalizzare l’immobile a proprio piacimento, disponendo delle risorse economiche necessarie tali da rendere l’unità collabente una casa a tutti gli effetti.

Inoltre non è escluso che nel periodo storico in cui si compra l’unità collabente vi siano delle agevolazioni o dei bonus per la ristrutturazione: in questo caso è sempre consigliabile affidarsi ad esperti del settore per comprendere se sia possibile beneficiarne e risparmiare per i lavori di ristrutturazione.

Per ristrutturare eventualmente un’unità collabente occorre verificare anche la normativa vigente per evitare che siano commessi abusi edilizi e si agisca senza le dovute autorizzazioni. A seconda del tipo di intervento edilizio, bisognerà percorrere e rispettare uno specifico iter che prevederà anche il coinvolgimento del Comune in cui si trova il fabbricato.

Quanto costa un un’unità collabente

Il costo di un fabbricato dipende da numerosi fattori, in particolare dalla zona in cui si trova, dalla grandezza ed anche naturalmente dallo stato in cui versa.

Un’unità collabente, infatti, non si presenta come una casa immediatamente abitabile ed è proprio per questo che il prezzo sarà più basso, in quanto non offre la possibilità di poterne usufruire immediatamente.

La valutazione della convenienza dell’investimento immobiliare è una scelta personale e soggettiva che richiede un’attenta analisi di molti fattori ed in particolare anche della disponibilità economica ulteriore per poter rinnovare l’immobile ed effettuarne dei lavori di ristrutturazione.

Tasse e imposte per compravendita di unità collabente

Comprare un immobile in stato di abbandono, inquadrato come unità collabente al Catasto, significa dover sostenere delle spese per la compravendita, in virtù del trasferimento immobiliare. Non essendovi la rendita catastale per l’unità collabente, bisognerà calcolare le tasse e le imposte sul prezzo dichiarato nel contratto stipulato dal notaio.

Tasse patrimoniali unità collabente

Come già anticipato, l’unità collabente non ha rendita catastale e ciò vuol dire che l’acquisto non determinerebbe il pagamento dell’IMU e di imposte similari, proprio perché unità non produttiva di reddito. Stesso discorso può valersi per la Tasi, in virtù del fatto che si tratta di un immobile improduttivo di reddito.

Tuttavia non è da escludere che alcuni Comuni in cui siano site le unità immobiliari collabenti, richiedano il versamento di specifiche imposte nel caso in cui l’area venga considerata edificabile e sottoponibile al medesimo regime impositivo.

Preventivo notarile acquisto unità collabente

Nel caso in cui si abbia bisogno di un preventivo notarile per l’acquisto di un’unità collabente, è possibile richiederlo, mediante la piattaforma di NotaioFacile, senza dover assumere alcun tipo di impegno e sostenere costi di iscrizione o registrazione alla piattaforma.

Si tratta di un servizio gratuito che non consente solo di entrare in contatto diretto con un notaio, per avere un’idea delle tasse e delle imposte da dover sostenere, ma permette di scegliere anche il notaio più vicino alla propria zona, selezionando la città, tra quelle offerte dalla piattaforma, che si preferisce.

Definire il budget iniziale a disposizione è uno step da non sottovalutare ed è proprio per tali ragioni che, conoscere in via anticipata i costi da fronteggiare, può essere particolarmente utile, evitando di avere spiacevoli sorprese in sede di rogito notarile.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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