Il notaio per l’acquisto della prima casa: ecco cosa aspettarci e quando contattarlo

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Il notaio per l’acquisto della prima casa non è solo un obbligo di legge da rispettare, ma anche un valido consulente

Il notaio per l’acquisto della prima casa, ormai lo sappiamo, è un obbligo di legge: in altre parole, tutte le compravendite immobiliari in Italia sono sottoposte a uno specifico atto notarile che, naturalmente, ha un costo di cui tenere conto. Perché questo obbligo, che ad alcuni potrebbe sembrare solo uno sgradito orpello? In realtà si tratta, nelle intenzioni del legislatore, di un ruolo da una parte di garanzia di legalità, dall’altra di protezione in operazioni economicamente rilevanti. Ecco perché dovremo rivolgerci a un notaio per l’acquisto della prima casa, così come per ogni altra operazione immobiliare. Quindi, punto primo: il notaio è un pubblico ufficiale cui ci dobbiamo rivolgere per azioni quali, come detto, l’acquisto di una casa, ma anche una donazione immobiliare, la costituzione di una società o ancora per i testamenti e per specifici atti legati alla famiglia. Ma perché queste azioni devono prevedere l’intervento del notaio?

Il notaio per l’acquisto della prima casa: una tutela per il cittadino

Abbiamo quindi detto che è necessario rivolgersi a un notaio per l’acquisto della prima casa perché si tratta di un’operazione di rilevanza economica, che ha di norma effetti impattanti sui conti di una famiglia. Per questo il notaio ha il compito di tutelare i cittadini mettendoli al corrente di rischi e ostacoli che possono presentarsi nel corso di queste operazioni e verificando in prima persona che non vi siano irregolarità e aspetti non conformi alle leggi. Facciamo un esempio concreto: quando ci rivolgiamo a un notaio per l’acquisto della prima casa quello che vediamo in fin dei conti è un atto costituito da un numero di pagine abbastanza rilevante (due atti se contestualmente apriamo anche un mutuo) che saremo chiamati ad ascoltare dalla viva voce del notaio e a firmare pagina per pagina in sua presenza. Quello che c’è dietro quell’atto è, tra le altre cose, una serie di verifiche che questo professionista farà per nostro conto e che tutelano in primo luogo proprio il compratore. Il caso più tipico – che si verifica in un numero di casi maggiore di quanto si possa pensare – è quello in cui in un’abitazione siano stati fatti interventi abusivi, come potrebbe essere un garage, un portico o altro. In questo caso il notaio, prima di redigere l’atto di compravendita, verrà a scoprire tali irregolarità tramite i controlli che è tenuto a fare in qualità di pubblico ufficiale e bloccherà l’operazione fino a quando tutto non sia sistemato, preservando così ad esempio l’acquirente dai problemi che potrebbero derivarne. Per questo, nonostante l’obbligo di legge sia quello di rivolgersi al notaio per l’acquisto della prima casa solo per portare a termine la compravendita, e non anche nelle fasi iniziali della stessa, il consiglio è quello di avvalersi della sua consulenza prima di firmare qualsiasi preliminare e, soprattutto, prima di versare somme di denaro al venditore, così da potersi accertare che non vi siano irregolarità. Riottenere il denaro già versato, per quanto naturalmente possibile all’estremo anche per vie legali, può essere infatti operazione lunga e difficoltosa.


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Editore: Redazione Notaio Facile. Articolo pubblicato dall'editore e scritto personalmente da esperti in ambito notarile. Coperto da copyright ©

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