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Amministratore di sostegno per mio figlio

Tutela persone fragili dal notaio

amministratore di sostegno per mio figlioQualche anno fa a seguito della malattia degenerativa di mio figlio che lo ha portato a non essere più pienamente indipendente, abbiamo deciso insieme a mio marito di occuparci di quella che sarebbe stata la sua situazione attuale, ma anche futura, nella gestione del suo patrimonio, ma in generale nella gestione della sua vita quotidiana. Eravamo molto preoccupati per lui perché purtroppo il repentino peggioramento non gli consentiva di essere più lo stesso e di potersi occupare di tutto ciò che lo riguardasse.

Decidemmo di informarci e di cercare una soluzione che potesse farci sentire più sereni, ma che potesse, al tempo stesso, non essere troppo limitante ed invasiva per la gestione della sua vita quotidiana.

Non avremmo voluto che si sentisse malato e incapace totalmente di prendersi cura delle sue cose: il nostro intervento di tutela non doveva essere considerato ai suoi occhi come invadente, ma solo un modo per potergli stare accanto e farlo sentire più al sicuro. Ecco perché siamo andati da un notaio.

Come ho trovato un notaio

A seguito di alcuni colloqui con degli amici, che purtroppo avevano vissuto la medesima situazione, venimmo a conoscenza della possibilità di rivolgerci a un notaio, per poter trovare una soluzione che facesse al nostro caso. Fino a quel momento non avevamo la minima idea di questa possibilità, per noi il notaio era sempre stato un professionista che predisponesse atti di vendita, divisioni, testamenti e si occupasse dell’apertura delle società.

Il notaio invece ha anche altre funzioni; tra queste vi è quella di ricorrere a un determinato giudice per richiedere la tutela di una determinata persona. Così grazie a delle ricerche sul web, non essendo mai stati da un notaio, abbiamo trovato un portale web chiamato NotaioFacile con cui poter richiedere gratuitamente, senza alcun impegno, un preventivo. Siamo riusciti ad avere anche un colloquio con il notaio che, nel nostro caso, è stato di particolare aiuto.

Perché è stato importante il colloquio

Grazie al colloquio abbiamo compreso che esistono diverse forme di tutela per le persone più fragili, ognuna avente uno scopo preciso. A seconda della gravità della patologia le tutele sono diverse.

La consulenza con il notaio è stata molto importante in quanto prima di quel momento non eravamo al corrente di tutte le soluzioni possibili e di come fosse complessa l’analisi per comprendere realmente quando una persona è capace di compiere un atto e quando no.

Nel nostro caso comprendemmo che la situazione non fosse particolarmente grave e che quindi mio figlio avrebbe comunque conservato la capacità e la possibilità di compiere determinati atti da solo.

Nomina amministratore di sostegno per mio figlio

Nel caso di mio figlio non era particolarmente grave al punto di dover ricorrere alla nomina di un tutore come se fosse un interdetto, ma avrebbe potuto beneficiare ugualmente di una tutela più leggera che potesse consentirgli ugualmente di vivere la sua vita in libertà al di fuori dei casi espressamente previsti da quanto stabilito dal giudice.

La nomina di un amministratore di sostegno, infatti, è una misura meno grave rispetto all’interdizione ed è una soluzione molto elastica che consente di cucire su misura il provvedimento più adatto, valorizzando le capacità che aveva mio figlio e rispettando le sue esigenze.

Diversi tipi di amministrazione di sostegno per mio figlio

Anche all’interno di questa soluzione comprendemmo che il giudice tutelare avrebbe potuto stabilire che determinati atti potevano essere compiuti solo dall’amministratore di sostegno in qualità di rappresentanza di nostro figlio, altri atti dall’amministratore di sostegno e mio figlio e altri atti ancora da solo. Insomma erano tutte soluzioni possibili su misura che avrebbero potuto aiutare nostro figlio nella gestione della sua vita quotidiana.

Amministratore di sostegno: ecco come è stato nominato

Il notaio in questo frangente è di particolare importanza perché prepara e presenta il ricorso al giudice tutelare che, da quel che abbiamo capito, è il giudice competente in questi casi, per avere la designazione dell’amministrazione di sostegno. La scelta dell’amministratore di sostegno avviene sempre con esclusivo riguardo degli interessi della persona, infatti nel nostro caso come amministratore di sostegno, era stato nominato il fratello maggiore.

Cosa può fare mio figlio con l’assistenza dell’amministratore di sostegno

Mio figlio, in virtù della sua patologia degenerativa, poteva essere assistito o rappresentato dall’amministratore di sostegno in tutti quegli atti che il giudice aveva indicato nel decreto con cui aveva nominato l’amministratore di sostegno.

Al di là di quel tipo di atti indicati, conservava ugualmente la sua capacità di agire e poteva anche compierli da solo. In altre parole comprendemmo che colui che è sottoposto ad amministrazione di sostegno non perde completamente la propria capacità di agire, ma soltanto in relazione ad alcuni specifici atti.

Cosa può fare mio figlio senza amministratore di sostegno

Mio figlio in ogni caso senza alcuna assistenza dell’amministratore di sostegno poteva compiere da solo alcuni atti necessari a soddisfare le esigenze della vita quotidiana. Grazie al colloquio con il notaio comprendemmo che poteva anche sposarsi e riconoscere i propri figli oltre a fare testamento in futuro qualora fosse capace di intendere e di volere. L’obiettivo era proprio quello di salvaguardare la libertà di mio figlio limitandola nella minor misura possibile.

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