Fotocopia del testamento: cosa abbiamo fatto dal notaio
- Mia madre ha lasciato un testamento
- Come conservare il testamento olografo
- La necessità di una consulenza notarile
- Documenti richiesti dal notaio per la pubblicazione del testamento
Mia madre ha lasciato un testamento
Da qualche mese è venuta a mancare mia madre dopo una lunga malattia e mesi di grande agonia. Da sempre la mia cara mamma diceva di non preoccuparci per il nostro futuro dal punto di vista economico perché alla sua scomparsa ci avrebbe assicurato una casa sia a me che mia sorella.
Mia madre, infatti, era proprietaria di due case al centro della città, una in cui avevamo sempre vissuto insieme anche a mio padre, che purtroppo abbiamo perso in tenera età, e l'altra proprio al piano superiore, da sempre in fitto a degli amici di famiglia.
Da sempre sapevamo che le case sarebbero state un giorno nostre, ma non conoscevamo se la sua intenzione fosse quella di lasciare a me la casa di famiglia e a mia sorella la casa al piano superiore o viceversa. In ogni caso eravamo al corrente della presenza di un testamento di cui sia io che mia sorella disponevamo delle fotocopie consegnate a noi proprio da mia madre.
Perché ha scelto il testamento olografo
Mia madre scelse di scrivere testamento a casa, di non recarsi dal notaio per il testamento pubblico in quanto era particolarmente malata. Ciò nonostante riuscì ad avere qualche consiglio dal notaio, che all'epoca la seguiva, su come redigere il testamento evitando di incorrere in errori, tali da poter invalidare le sue ultime volontà. Fu molto attenta nel seguire tutte le indicazioni del notaio a cui si era rivolta.
Ricordo ancora quando mi informò di aver fatto testamento: mi spiegò in modo dettagliato che aveva applicato ogni suggerimento del notaio che aveva contattato, inserendo, quindi, la data e la sua firma. Era molto preoccupata all'epoca, mai avrebbe voluto che il suo testamento fosse invalidato.
Come conservare il testamento olografo
Mia madre era una persona molto ansiosa e ci teneva che noi fossimo al corrente del suo testamento e dei suoi desideri per il tempo in cui non sarebbe stata più con noi. In fondo da sempre sapevamo che le sue volontà sarebbero state di assegnare una casa per ciascuna, ma lei ci teneva tanto a mettere nero su bianco e ad esser sicura che nessun altro potesse interferire nei suoi desideri. Decise così di consegnare due fotocopie del testamento scritto di suo pugno a me e mia sorella, convinta che avessero lo stesso valore del documento originale. L'originale, invece, lo avrebbe conservato lei in un posto al sicuro.
La necessità di una consulenza notarile
Mia madre è venuta a mancare dopo un po' di tempo. Inizialmente il dolore aveva offuscato le nostre menti e non pensammo minimamente a quel testamento scritto da lei. Dopo qualche mese, mentre ricordavamo i vecchi tempi con mia sorella, ci venne proprio in mente quel testamento ed entrambe ricordammo di avere in nostro possesso la fotocopia, ma non l'originale. Eravamo però convinte che le fotocopie avessero lo stesso valore dell’originale e che non avremmo avuto alcun problema nel caso in cui non l’avessimo trovato. Tuttavia, non essendo assolutamente esperte del settore, decidemmo cosi di rivolgerci a un notaio.
Come abbiamo trovato un notaio
Fino a quel momento non eravamo mai stati da un notaio, non avevamo alcuna esperienza in merito e sarebbe stato utile avere una consulenza in breve tempo. Navigando nel web riuscimmo a richiedere gratuitamente sul portale notaio facile un preventivo che potesse illuminarci sulle spese che avremmo dovuto sostenere. Il notaio ci rispose dopo poco tempo e riuscimmo ad avere anche un colloquio che fu per noi per noi illuminante.
Il colloquio con il nostro notaio
Ci recammo così dal notaio ciascuna con la sua fotocopia del testamento di nostra madre. Grazie alla consulenza del notaio, che fu per noi particolarmente preziosa, capimmo che purtroppo quelle fotocopie non avevano alcun valore e che ai fini della pubblicazione del testamento era necessario il documento originale scritto di pugno da mia madre.
Questa notizia ci sconvolse un po' in quanto nostra madre mai aveva proferito parola sul luogo in cui era custodito il testamento olografo. Non sapevamo minimamente dove cercare e come ritrovare questo documento che era diventato fondamentale. Un po' perplesse ritornammo nella casa in cui aveva vissuto fino all'ultimo giorno della sua vita e cominciammo la ricerca.
Non fu particolarmente semplice rinvenire il suo testamento, ma dopo giorni di ricerca lo ritrovammo tra le pagine del suo libro preferito in una busta. Per fortuna la ricerca aveva dato i suoi frutti e potevamo ritornare dal notaio per la pubblicazione del testamento olografo di nostra madre.
Documenti richiesti dal notaio per la pubblicazione del testamento
Per la pubblicazione del testamento il notaio richiese delle documentazioni, tra cui l'estratto per riassunto dell’atto di morte di nostra madre che avrebbe allegato al verbale di deposito e pubblicazione e naturalmente il testamento olografo di nostra madre nella sua versione originale e non fotocopiata. Inoltre abbiamo consegnato la carta d’identità di nostra madre e il suo codice fiscale, nonché anche i nostri documenti di identità. Le fotocopie di cui eravamo in possesso del testamento avremmo potuto conservarle per ricordo, ma giuridicamente non potevamo essere utilizzate dal notaio.
Essendovi due case il notaio disse che erano importanti anche le visure catastali degli immobili, in modo da poterli identificare nell’atto. A ciò avrebbe provveduto lui e quindi su di noi non gravava alcun adempimento.
Quanto ho pagato per la pubblicazione dell’olografo dal notaio
Per la pubblicazione dell’olografo abbiamo dovuto sostenere delle spese in particolare abbiamo pagato l’imposta di registro, l’imposta di bollo che da quel che abbiamo capito è variabile a seconda del contenuto del testamento, ed altre spese oltre al compenso notarile. In realtà era così importante per noi pubblicare il testamento che avremmo affrontato qualsiasi spesa.
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