Notaio Terzigno (NA): consulenze e preventivi senza impegno
- Si può portare in detrazione la parcella del notaio?
- Mutuo cointestato: a chi deve essere intestata la fattura dello studio notarile?
Se stai leggendo questa pagina è perché probabilmente devi firmare un atto notarile a Terzigno, in provincia di Napoli, e stai cercando il Notaio vicino. Che tu viva già da queste parti o che stia effettuando una ricerca notarile a distanza, che si tratta di un atto imminente o di una consulenza preventiva non urgentissima, internet potrebbe essere in ogni caso uno strumento mirato e efficace. Specificando l’area di interesse e il tipo di atto si può contattare direttamente il notaio di Terzigno online, senza intermediari nel servizio. Basta inoltre inserire alcuni dati a propria disposizione nel modulo preimpostato per poter ottenere il preventivo notarile dettagliato.
L’aspetto economico non di rado spaventa le parti. Anche se criterio primario di scelta dovrebbe restare sempre la qualità del servizio, vista anche la rilevanza degli interessi alla base degli atti, è innegabile che conoscere l’importo delle spese notarili possa essere importante per chi deve preventivare la liquidità necessaria a concludere una trattativa o una compravendita. Poniamo il caso di un utente che voglia comprare casa con il mutuo: la banca tendenzialmente, dopo le opportune verifiche, riconosce fino all’80% del valore dell’immobile. Ciò significa che, a conti fatti, il mutuante dovrà disporre del restante 20% oltre alle spese accessorie non incluse nel loan to value. Tra queste, appunto, il costo del notaio è una delle voci più consistenti.
Si può portare in detrazione la parcella del Notaio?
Scegliere il Notaio economico potrebbe però essere fuorviante se non si mantiene come obiettivo primario la qualità del servizio. Peraltro il preventivo notarile scritto andrebbe letto con attenzione, non limitandosi solo all’importo finale della parcella del professionista. Un preventivo professionale, infatti, esplicita le singole voci di spesa per le parti: oltre all’onorario del notaio saranno ben dettagliate imposte e costi fissi per l’atto. Preme anche ricordare in questa sede che parte della spesa notarile può essere portata in detrazione e, quindi, recuperata. Anche in quest’ottica leggere il preventivo del notaio potrebbe servire a dare indicazioni importanti.
La detrazione Irpef del 19% per le spese notarili può spettare fino al limite di 4.000 euro di spesa e, in generale, il rimborso riconosciuto non può superare i 760 euro. Non tutte le voci di spesa nel preventivo notarile possono essere scaricate dalla dichiarazione dei redditi. A darne contezza è l’Agenzia delle Entrate che elenca i costi del notaio che possono essere inseriti nel modello 730:
- spese per l’onorario del notaio con riferimento alla stipula del contratto di mutuo;
- spese anticipate dal notaio per conto del cliente, ad esempio l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca.
Restano invece escluse e non sono detraibili:
- le spese inerenti l’onorario del notaio per la stipula del contratto di compravendita;
- imposte di registro, IVA ed imposte ipotecarie e catastali.
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Mutuo cointestato: a chi deve essere intestata la fattura dello studio notarile?
In caso di acquisto immobiliare finanziato da mutuo ipotecario, potrebbe accadere che il finanziamento sia cointestato. Pensiamo ad una coppia che decide di comprare casa insieme. A chi va intestata la fattura del notaio in questo caso? La detrazione spetta al 50%? Sono dubbi tecnici e fiscali molto comuni tra chi non è esperto in materia. In realtà è possibile ammettere alla detrazione il coniuge cointestatario del mutuo anche se la fattura è intestata solamente all’altro coniuge. Quello che occorre, in tal caso, è integrare il documento contabile con una nota frutto dell’accordo delle parti e della volontà di dividere la detrazione. In caso contrario questa spetterebbe per intero al coniuge al quale è stata intestata la fattura dello studio notarile.
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