Acquisto casa uso ufficio dal Notaio
- Cosa si intende per appartamento uso ufficio?
- Costo del notaio per comprare casa uso ufficio
- Come fare il cambio destinazione da casa a ufficio
- Quali documenti occorrono per comprare casa ad uso ufficio dal notaio?
- Comprare un’altra casa con benefici prima casa dal notaio dopo aver acquistato casa uso ufficio
- Quanto costa il cambio destinazione da appartamento ad ufficio
Cosa si intende per appartamento uso ufficio?
Spesso si sente parlare di casa o appartamento uso ufficio, ebbene con questo termine si suole far riferimento all’unità immobiliare utilizzata non come abitazione di una famiglia, di una coppia o di un singolo individuo, ma come studio professionale.
Come è noto, a prescindere dall'uso concreto che si fa di un immobile e esulando dagli accordi delle parti in merito, ciascuno di essi ha una sua categoria catastale, e nell’ipotesi dell’ufficio essa è la categoria A/10.
Tendenzialmente, qualora si decidesse di voler fare un utilizzo diverso dell’ufficio è necessario un preventivo cambio di destinazione d'uso dell’immobile, il quale si sostanzia in una preliminare verifica che il piano regolatore comunale preveda la possibilità di cambiare destinazione alla casa, di seguito è indispensabile saldare tutte le spese necessarie, come i contributi di concessione, per non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge a riguardo.
In linea generale, quindi, acquistare dal Notaio una casa ad uso ufficio implica la necessità di una serie di indagini oltreché il dover procurare tutta l’opportuna documentazione al professionista perché la compravendita ed il passaggio di proprietà avvengano in tutta sicurezza.
Quali documenti occorrono per comprare casa ad uso ufficio dal Notaio?
Come per l’acquisto di una qualsiasi casa e di un appartamento è necessario procurare al professionista l’opportuna documentazione la quale si compone della planimetria catastale, dell’attestato di prestazione energetica e delle visure ipocatastali, oltre agli atti in virtù del quale si è acquistata la proprietà dell’immobile.
Tendenzialmente, se il venditore non dispone di alcuni o di tutti i suddetti documenti sarà lo stesso studio notarile ad occuparsi di procurarli.
In linea generale, quando si compra una casa uso ufficio è necessario che sussistano gli opportuni permessi edilizi che attestino la regolarità urbanistica dello stesso al fine di procedere con il cambio destinazione.
Sul punto è bene precisare che non è necessario che si sia già provveduto al cambio di destinazione, ma se il motivo per cui si è acquistato l’immobile è quello di adibirlo ad ufficio è opportuno fare le relative indagini prima di procedere al passaggio di proprietà.
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Costo del notaio per comprare casa uso ufficio
Una volta individuato l’immobile da adibire ad uso ufficio, che ha un suo prezzo in base alla posizione e allo stato in cui si trova, dopo aver posto in essere tutte le pratiche per il cambio di destinazione ed i relativi costi, bisogna corrispondere le spese notarili per la compravendita.
Le tasse e le imposte da pagare per comprare casa ad uso ufficio variano a seconda che l’acquirente possa godere o meno delle agevolazioni fiscali prima casa.
Nel primo caso se si acquista da un privato l’IVA non è dovuta, mentre sono dovute l’imposta di registro al 2% del valore catastale, oltre all’imposta ipotecaria e quella catastale in misura fissa; nel caso in cui si compra da un’impresa costruttrice è dovuta anche l’IVA.
Qualora non si possa usufruire dei benefici fiscali prima casa vale quanto innanzi detto, ma l’imposta di registro è al 9% del valore catastale.
Alle tasse va aggiunto il costo del Notaio e cioè il suo onorario, non esistendo un listino prezzi, questo può variare a seconda del professionista oltre che del tipo di immobile che si decide di comprare, per questo è opportuno richiedere un preventivo al Notaio per avere contezza della somma complessiva che si dovrà affrontare per il trasferimento di proprietà.
Comprare un’altra casa con benefici prima casa dal Notaio dopo aver acquistato casa uso ufficio
Qualora si fosse già proprietari di una casa ad uso ufficio ci si domanda se si può beneficiare delle agevolazioni prima casa per l’acquisto di un altro immobile accatastato come abitazione.
Sul presupposto che sussistano tutti gli altri requisiti imposti dalla legge per fruire delle agevolazioni prima casa, tendenzialmente il possesso o la proprietà di una casa accatastata come uso ufficio, indipendentemente dal fatto che sia destinata parzialmente a soddisfare il bisogno abitativo del contribuente, consente di beneficiare degli sgravi fiscali per il nuovo acquisto.
Diversamente, nel caso in cui il titolare sia già in possesso di un’altra unità locale, abitazione o casa classificata o anche solo classificabile come abitazione rientrante in una delle categorie catastali A escluse le A/10 a cui è riferibile la casa uso ufficio, sarebbe preclusa la possibilità di usufruire delle suddette agevolazioni.
Come fare il cambio destinazione da casa a ufficio
Cambiare la destinazione d’uso di un immobile comporta la modifica dello scopo per cui esso viene utilizzato.
Affinché si realizzi il cambio destinazione la prima cosa da fare è quello di accertare la legittimità dell’immobile, e cioè dimostrare che sia in regola con la normativa urbanistica e che non vi siano abusi edilizi che ne compromettano la procedura di modifica.
Per attivare la procedura è necessario essere in possesso del permesso di costruire, delle concessioni, e dei documenti relativi all’agibilità.
Dopo aver constatato la regolarità urbanistica della casa si presenta il progetto di pratica per il cambio destinazione d’uso ai competenti uffici comunali, i quali rilasceranno l’autorizzazione per la modifica della destinazione d’uso.
Quanto costa il cambio destinazione da appartamento ad ufficio
In linea di massima i prezzi del cambio destinazione d’uso di un edificio possono essere divisi per tipologia di spesa.
Tendenzialmente va considerata la parcella del professionista che segue la pratica, i diritti di segreteria da versare alle amministrazioni comunali a seconda dell’autorizzazione richiesta, oltre al costo di gli eventuali lavori di ristrutturazione e opere edili che consentano il cambio.
Ad incidere sulle spese per le pratiche catastali è la complessità della pratica e la tipologia di cambio destinazione d’uso.