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Come si chiude l’impresa familiare dal notaio

Chiudere l’impresa familiare dal notaio

L’impresa familiare: cenni generali

Si parla di impresa familiare tutte le volte in cui l’attività di collaborazione tra familiari non può essere riconducibile a un altro tipo di attività. Non deve trattarsi di un lavoro subordinato autonomo o di un’associazione in partecipazione. Si presenta, quindi, come un’attività economica in cui collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado nel caso, come sopra specificato, non sia configurabile un tipo di rapporto differente.

Le caratteristiche principali, quindi, sono le seguenti:

  • La presenza di un imprenditore unico
  • La collaborazione di uno o più familiari nella gestione dell’attività.

L’art. 230 bis del codice civile è la norma di riferimento da cui poter attingere la disciplina.

Quali sono le attività che può svolgere un’impresa familiare?

L’impresa familiare può svolgere qualsiasi attività, ossia industriale, commerciale, agricola, purché non vi sia un’espressa norma di legge che lo vieti. Si pensi all’attività bancaria o assicurativa.

La disciplina specifica prevista dal codice civile non può essere applicata alle libere professioni, né a tutti i casi in cui non vi sia un’attività di impresa. Con riferimento alle dimensioni, essa può essere una piccola, media o grande impresa.

Quali sono le cause di cessazione dell’impresa familiare?

Le cause di scioglimento dell’impresa familiare sono rinvenibili nel fallimento del titolare ai sensi dell’art.77 legge fallimentare, nella morte dell’imprenditore, nella dichiarazione con sentenza dell’interdizione dell’imprenditore, nella denuncia di cessazione dell’impresa familiare, così come nel ritiro dall’attività imprenditoriale.

Ci si chiede se nel caso in cui sia trasferita l’impresa familiare, questa cessi. Se l’acquirente decide di avvalersi della collaborazione di coloro che facevano parte dell’originaria impresa familiare, l’impresa familiare non si estingue. L’alienazione determina il diritto di prelazione.

Nel caso in cui tutti i familiari decidano di non voler continuare l’attività nell’ambito dell’impresa, l’imprenditore potrà ugualmente continuare la sua attività imprenditoriale sotto forma di impresa individuale. Gli altri componenti della famiglia che collaborano non potranno impedire all’imprenditore di continuare. Tuttavia, l’attività di impresa familiare verrà meno se manca la pluralità dei soggetti.

La possibilità di partecipare e di collaborare all’impresa familiare viene meno se si perde la qualità di familiare. In caso di divorzio, ad esempio, cessano gli effetti civili del matrimonio, il coniuge non potrà più essere definito tale. Nel caso, invece, in cui ci sia un convivente di fatto lo scioglimento del rapporto può desumersi dalla cessazione della convivenza. In tutti i casi di scioglimento dell’impresa familiare, inizierà il procedimento di liquidazione.

La liquidazione dei collaboratori e dei dipendenti dell’impresa familiare

La liquidazione avviene in danaro, ma nulla vieta che possa avvenire anche in natura, ossia con l’assegnazione di determinati beni. Tuttavia, è necessario precisare che non dovrà essere considerata come quella di un lavoro subordinato o di un dipendente. Infatti l'ammontare della liquidazione, va computato in base alla quota del reddito del familiare, che dipende da quanto lavoro si è prestato.

La liquidazione può essere effettuata sia in un’unica soluzione, sia in più annualità, suddivise quindi nel corso del tempo. Nel caso in cui non vi sia un accordo, dovrà provvedervi il giudice. La cessazione dell’impresa familiare non è l’unico momento in cui avviene la liquidazione. Questa si determina anche nel caso in cui si decida di alienare l’azienda.

Nel caso in cui un collaboratore non partecipi più all’impresa familiare perché, ad esempio, viene meno la sua capacità lavorativa, si ha liquidazione dello stesso, ma non scioglimento dell’impresa familiare.

In caso di cessazione dell’impresa familiare, se l’impresa ha dei dipendenti dovrà procedersi anche alla liquidazione di questi ultimi che avverrà in base ai loro contratti di lavoro. Ulteriore passaggio è quello di chiudere i contratti con i fornitori e procedere al pagamento dei debiti che si sono accumulati nel corso dell’attività di impresa. Solo al termine degli adempimenti di cui sopra sarà possibile chiudere la PARTITA IVA.  L'ultimo passaggio prevede la chiusura della posizione Inps.

Come avviene la cessazione dell’impresa familiare

Una volta verificatasi la causa di scioglimento, la cessazione dell’impresa familiare non richiede essenzialmente un atto specifico, la legge non impone quindi una forma per far sì che l’impresa familiare possa essere ufficialmente dichiarata estinta. Tuttavia, come di seguito analizzato, comporta delle conseguenze rischiose qualora non si formalizzi con un atto pubblico notarile o con una scrittura privata autenticata. Rivolgersi a un notaio evita delle incertezze in ordine alle imposte e spese da sostenere e dichiarare.

Quanto costa chiudere un’impresa familiare

L’atto di scioglimento sconterà l’imposta in misura fissa.

La convenzione con la quale le parti stabiliscono la quota di liquidazione della collaboratrice ai sensi dell'art. 230 bis del codice civile, va registrata in misura fissa.

Affidarsi ad un notaio, professionista del settore, per richiedere in ogni caso un preventivo è la soluzione più adeguata per comprendere al meglio il costo dell’intera operazione giuridica.

Perché andare dal notaio per chiudere un’impresa familiare

La cessazione dell’impresa familiare non necessiterebbe di per sé dell’atto pubblico notarile o della scrittura privata autenticata dal notaio, ma ai fini fiscali e tributari è di fondamentale importanza. Quindi, lo scioglimento deve essere provato con atto avente data certa nella forma della scrittura privata autenticata o dell’atto pubblico notarile, come affermato da un orientamento dell’Agenzia delle Entrate del 2021. In tal modo sarà possibile dimostrare la cessazione della produzione di reddito. Ciò rileva anche ai fini delle imposte indirette.

Questo tipo di atto è di utilità sia per il capo dell’impresa familiare (l’imprenditore) per scaricare i redditi del familiare collaboratore e sia per il familiare collaboratore che ha dato un apporto e per garantire che tutto sia stato effettuato secondo le norme di legge, inserendo tale tipologia di collaborazione nella dichiarazione dei redditi.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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