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Cosa succede se si affitta un box auto dal notaio?

Cosa succede se si affitta un box auto dal notaio

Dare in affitto il box auto dal Notaio per una maggiore tutela

Il proprietario di un box auto, qualora non avesse necessità di utilizzarlo, può decidere di darlo in affitto ad un altro soggetto ed a tal fine sarà necessario stipulare un contratto di affitto del bene che non rientra né nell’ambito delle locazioni di abitazioni né delle locazioni di immobili ad uso commerciale, pertanto non ci sono vincoli stringenti di durata come avviene, invece, nelle suddette ipotesi.

Tale tipo di contratto può essere anche stipulato senza ricorrere al Notaio, ma è bene precisare che è sempre opportuno ricorrere ad un professionista, difatti, mediante o la stipula di un atto pubblico di affitto o di una scrittura privata autenticata, in caso di mancato pagamento del canone da parte del soggetto che prende in locazione il box, il proprietario può ottenere lo sfratto immediato semplicemente consegnando all’ufficiale giudiziario l’atto che ha valenza di titolo esecutivo. Diversamente, con una mera scrittura privata tra le parti, si rischia di non avere le stesse garanzie e dover attendere i lunghi termini processuali di un procedimento di sfratto dinanzi al tribunale.

La durata del contratto di affitto del box

Quando si decide di dare in affitto un box auto non esistono dei vincoli in relazione alla durata, in quanto a riguardo le regole sono molto elastiche, potendo la parte che dà in locazione l’immobile e la parte che lo prende in affitto stabilire liberamente la durata del contratto, purché si rispetti il limite massi di trent’anni.

Questo significa che si può decidere di dare in affitto il proprio box auto per un anno, per cinque o per dieci, secondo la libera scelta del proprietario del bene.

È bene precisare che il contratto di affitto del box, una volta scaduto il termine prefissato, non si rinnova automaticamente, ma è necessario porre in essere un nuovo contratto tra le stesse parti,a meno che queste ultime, nel momento in cui hanno pattuito la locazione, non hanno espressamente stabilito il rinnovo automatico per un determinato tempo stabilito da entrambe.

Come stabilire il canone di affitto del box auto?

Le parti possono determinare a loro piacimento l’importo del canone dovuto per l’affitto, anche se tendenzialmente è il proprietario a sceglierlo in base alle proprie esigenze, ma in linea generale si tiene conto di una serie di fattori come le condizioni in cui versa il box, le dimensioni, la facilità o meno di accedervi, nonché i prezzi di mercato nella zona in cui è situato.

Quindi è molto probabile che il box di piccole dimensioni, mal ridotto, che per accedervi necessita di molte manovre, richiederà un canone inferiore a quello relativo ad un box molto ampio, facilmente accessibile e che si trova in ottime condizioni strutturali.

Quali sono le spese da corrispondere quando si affitta un box dal Notaio?

Il contratto di affitto di un box dopo essere stato stipulato dal Notaio deve essere registrato presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

Il soggetto che sottoscrive il contratto di affitto in qualità di inquilino dovrà versare sia l’imposta di registro che l’imposta di bollo, la prima è pari al 2% del canone annuo e non può avere un valore inferiore ai 67 euro per il primo anno di affitto, mentre la seconda è pari a 16 euro se il contratto non supera le quattro facciate.

Quando un box si definisce di pertinenza?

Viene considerato box di pertinenza l’immobile collegato ad un’abitazione che rientri un una categoria catastale tra quelle C/2, C/6 o C/7 e che sia destinata a servizio della suddetta abitazione.

Il rapporto che collega la casa ed il box può essere tanto di tipo soggettivo e cioè dipendente dal modo in cui il proprietario dei beni vuole vincolarli, ma anche oggettivo, e quindi corrispondente alla strumentalità tra i due beni.

Diverso dal concetto di pertinenza è quello di pertinenzialità che non richiede la necessaria vicinanza dei due immobili, potendo il box trovarsi anche in un edificio diverso da quello dove si trova l’abitazione, in quanto il collegamento tra il box e la casa è di tipo economico e di tipo funzionale.

Contratto di affitto del box pertinenziale dal Notaio: è possibile?

, è possibile che il proprietario del box auto decida di darlo in affitto ad un altro soggetto, tenendosi invece l’abitazione in cui continuerà a vivere, pertanto, facendo tale scelta dovrà sottoscrivere un contratto di affitto che ha ad oggetto il godimento del box, con ciò differenziandosi dai contratti di affitto che interessano immobili ad uso abitativo o ad uso commerciale.

A caratterizzare il contratto di locazione del box auto pertinenziale è la possibilità di scegliere liberamente la sua durata fino ad un massimo di trenta anni, e lo stesso vale per il canone per cui non sono previsti limiti di legge ma è lasciata al proprietario ed al soggetto che prende in affitto il box la libertà di pattuire l’importo che ritengono più opportuno.

Pagamento dell’Imu quando si affitta il box: a chi spetta?

Quando si ha la proprietà di un box pertinenziale alla prima casa sussiste, come è ben noto l’esenzione dal pagamento dell’Imu, proprio perché tale imposta è strettamente collegata all’abitazione principale ed alla relativa pertinenza che può essere appunto rappresentata dal box, così come da una cantina, purché rientrante in una categoria catastale tra la C/2, la C/6 o la C/7 e l’abitazione principale non sia considerata immobile di lusso.

Appare quindi logico che, nel caso in cui si decida di dare in affitto il box pertinenziale, questo perderà il suo carattere di pertinenza in quanto non servirà più l’abitazione principale del proprietario, venendo data in godimento ad altri per un determinato periodo, ciò quindi comporta il venir meno dell’esenzione dal pagamento dell’Imu.

È bene precisare che a pagare tale imposta non sarà il soggetto che prende in locazione il box, ma sarà il suo proprietario dell’immobile.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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