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Donazione casa e comunione dei beni: come funziona

donazione casa e comunione dei beni

Donazione casa dal notaio

La donazione è uno degli atti più diffusi in ambito familiare, in particolare da genitori a figli o da nonni a nipoti: tale fenomeno, così sviluppato, nasce dall’esigenza di voler pianificare il proprio patrimonio prima che si apra la successione.

Una delle domande più frequenti è: la casa ricevuta in donazione cade in comunione legale? È possibile prevedere che spetti a entrambi i coniugi in comunione? Vediamo cosa consente di fare la legge.

Come si fa una donazione

La donazione, al contrario di quel che si pensa, è un contratto: ciò significa che per la sua conclusione non basta il consenso del donante, ossia di colui che dona, ma occorre anche il consenso di colui che la riceve, ossia del donatario.

Pertanto ai fini della validità della donazione, è necessario che dinanzi al notaio si presentino non solo il donante e il donatario per firmare il rogito notarile, ma anche due testimoni, che dovranno avere i requisiti previsti dalla legge.

Indipendentemente se si tratti di una donazione di una casa o di una elevata somma di denaro bisognerà recarsi dal notaio: un semplice bonifico di una somma ingente di denaro non è sufficiente per la validità dell’atto che prescrive una forma ben precisa, tassativa, pena la nullità dell’atto. Pertanto occorre fare molta attenzione e non sottovalutare questo tipo di atto dal notaio.

Donazione in favore di un figlio in separazione dei beni

La donazione di una casa dal notaio per atto pubblico in favore di un figlio o di un’altra persona coniugata in separazione dei beni, non pone alcun tipo di problema sulla titolarità dell’immobile.

La scelta della separazione dei beni implica che tutti gli acquisti che vengono effettuati dopo il matrimonio, non cadono in comunione, ossia non divengono di proprietà di entrambi, ma siano di titolarità esclusiva di chi li acquista, ossia di chi riceve il bene e partecipa all’atto.

Per comprendere al meglio, nel caso in cui un genitore decida di donare la casa a un figlio in separazione dei beni, solo questi ne diverrà pieno ed esclusivo proprietario e non l’altro coniuge.

Donazione in favore di un figlio in comunione legale dei beni

La questione potrebbe apparire differente, ad un primo approccio, qualora si consideri l’acquisto di una casa dal notaio effettuato in costanza di matrimonio, ossia dopo che sia stato celebrato lo stesso e si sia in comunione legale dei beni.

Tuttavia occorre porre una distinzione qualora si tratti di un acquisto a titolo oneroso, come la vendita con previsione di un corrispettivo (il prezzo), o di un acquisto gratuito, come la donazione, in cui il donatario, nulla deve dare in favore del donante.

Nel caso di acquisto della casa dal notaio come vendita, l’immobile cadrebbe in comunione legale. Nel caso della donazione, invece, è proprio la legge ad escludere questo tipo di acquisto dalla comunione legale, salva diversa volontà delle parti come adesso vedremo.

Pertanto, la regola generale è che un qualsiasi bene ricevuto in donazione, che sia da parte di un genitore, di un parente o di un estraneo, non cade in comunione legale dei beni e quindi l’altro coniuge non ne sarà proprietario.

Testamento e comunione legale

Stesso discorso può farsi anche nel caso in cui si decida di lasciare una casa o un qualsiasi altro bene per testamento: l’acquisto di un bene derivante da una successione è equiparabile all’acquisto effettuato con una donazione. Pertanto tutti i beni ricevuti per donazione dal notaio o per testamento, non rientrano nella comunione legale, ma sono di titolarità esclusiva di chi li riceve.

Non si esclude, però, che il testatore voglia beneficiare entrambi i coniugi coniugati in comunione legale del bene assegnato: ciò implica che entrambi ne diverranno proprietari. Tuttavia in questo caso si suggerisce sempre una consulenza notarile per avere il risultato desiderato e per far sì che vengano utilizzati i termini giusti nel testamento olografo, al fine di ottenere questo risultato.

Come far cadere una donazione in comunione dei beni

Nonostante la legge stabilisca che il bene ricevuto in donazione dal notaio sia da considerarsi come bene personale, lascia la possibilità alle parti di prevedere una disciplina diversa. Che cosa significa?

Vuol dire che le parti possano accordarsi che la donazione ricada in comunione legale e che quindi diventi di proprietà di entrambi i coniugi; la comunione legale viene definita una comunione senza quote, ciò vuol dire a differenza della comunione ordinaria, la cosiddetta comproprietà, ciascun coniuge non può vendere la propria quota della comunione legale, proprio perché le quote non esistono.

Quindi per poter vendere la casa in comunione legale occorrerà il consenso di entrambi i coniugi e nessun coniuge potrà decidere per proprio conto, senza il consenso dell’altro, la sorte della casa acquistata dal notaio.

Quanto costa una donazione

Il costo di una donazione dal notaio può variare in virtù di numerosi fattori. In primis ciò che c’è da considerare è il legame di parentela tra il donante e il donatario: più sarà stretto, più sarà possibile risparmiare e non dover sostenere ingenti spese.

Ad esempio nel caso di donazione di beni immobili o mobili l’imposta è pari all’’8% del valore della proprietà donata, mentre se vi è un rapporto in linea retta, l’importo da pagare sarà del 4 %, mentre per i fratelli e le sorelle è pari al 6 %.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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