Stabilire il testamento quando fare la divisione ereditaria tra eredi dal notaio
- Comunione ereditaria e divisione dei beni
- Quando si divide il patrimonio del defunto
- Minori e divisione ereditaria
- Testamento e limite per la divisione
- Perché è importante fare testamento
- Come si divide il patrimonio del defunto
- Termine per la divisione stabilito dal testatore
Comunione ereditaria e divisione dei beni
Al momento della morte del testatore i chiamati all’eredità, ossia coloro che sono stati nominati eredi nel testamento devono procedere alla divisione ereditaria per diventare titolari esclusivi dei singoli beni. Infatti nel caso in cui non sia il testatore stesso a dividere il patrimonio con assegnazione diretta di tutti i suoi beni con il testamento, sarà necessario questo ulteriore passaggio dal notaio.
La divisione può essere amichevole quando avviene con il consenso di tutti gli eredi, ma può tuttavia accadere che il testatore imponga delle regole specifiche, sia su come procedere alla divisione, sia su quando procedere alla stessa. In base alle indicazioni fornite dal testatore nell’atto di sua ultima volontà si potrà procedere alla divisione dei beni.
Perché è importante fare testamento
Il testamento è un atto unilaterale con il quale solo il testatore, senza la partecipazione di nessun altro, decide come dividere il proprio patrimonio.
Non esiste un’unica modalità con la quale fare testamento, in quanto la legge offre diverse opportunità: il testatore potrebbe decidere di fare testamento privatamente provvedendo alla redazione personale di suo pugno presso la propria abitazione, oppure potrebbe scegliere di recarsi dal notaio per fare testamento pubblico o testamento segreto.
In ogni caso questi tipi di testamento hanno lo stesso valore ed è sempre opportuno, anche qualora si voglia provvedere alla redazione di un testamento olografo, consultare il notaio per una consulenza notarile al fine di non incorrere in errori che possano invalidare il testamento.
Ad esempio anche il testamento scritto di pugno dal testatore richiede alcuni requisiti come l’importanza di essere scritto per intero dal testatore di suo pugno, l’apposizione di una data e la firma. In assenza di queste informazioni tecniche si rischierebbe di produrre un documento che potrebbe non avere alcuna rilevanza nel mondo giuridico.
Come si divide il patrimonio del defunto
Il patrimonio può essere diviso in tanti modi dal testatore: non esiste quindi un ‘unica strada obbligatoria da percorrere, ma ci sono varie possibilità che possono essere prese in considerazione.
Il testatore potrebbe decidere di assegnare solo alcuni beni, oppure scegliere di nominare come eredi le persone a lui più vicine o attribuendo direttamente i beni agli eredi o stabilendo solo la quota del patrimonio di cui saranno titolari.
Il testatore potrebbe anche decidere di affidare la divisione ad un soggetto estraneo come l’esecutore testamentario. Non essendovi un’unica modalità di divisione è sempre consigliata la consulenza notarile per poter adeguare le proprie volontà alle norme di legge.
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Quando si divide il patrimonio del defunto
La legge stabilisce che coloro che sono nominati eredi e accettano l’eredità dal notaio possono domandare la divisione al giudice qualora non si riesca a trovare un accordo.
Purtroppo anche in ambito familiare non è sempre agevole trovare un accordo sulla divisione e spesso si ricorre anche all’autorità giudiziaria. È possibile però che in alcuni casi l’indivisibilità del patrimonio può essere imposta agli eredi dalla volontà del testatore, da un provvedimento del giudice, dalla legge o anche dalla volontà dei coeredi. Che cosa vuol dire? Significa che viene imposto che per un determinato periodo di tempo gli eredi dovranno rimanere in comunione e non procedere alla divisione dei beni ereditari. Ecco cosa può succedere.
Minori e divisione ereditaria
Può accadere che tutti coloro che siano stati nominati eredi siano minori. In questo caso il testatore potrebbe avere il desiderio che la divisione dal notaio non venga effettuata fino a che non sia decorso un anno dalla maggiore età dell’ultimo nato.
In questo modo il testatore può mantenere unito il patrimonio ereditario per più tempo, consentendo al minore di raggiungere l’età idonea a provvedere alla tutela dei propri interessi. Infatti la legge considera i minori, ossia coloro che non abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, come soggetti incapaci di agire. Questo vuol dire che in tutti gli atti che la legge consente loro di effettuare, verranno sempre compiuti da rappresentanti legali.
I rappresentanti legali del minore sono i genitori che esercitano la responsabilità genitoriale o in assenza di questi, il tutore nominato dal giudice tutelare. Naturalmente anche i rappresentanti legali dei minori agiscono sempre ed esclusivamente nell’interesse del minore, tuttavia, potrebbe accadere che il testatore preferisce che gli interessi dei minori siano tutelati direttamente dagli stessi nel momento in cui la legge lo consenta, ossia al raggiungimento della maggiore età.
Termine per la divisione stabilito dal testatore
Ci si è chiesti se il testatore possa prevedere un termine inferiore di un anno dal raggiungimento della maggiore età. La risposta non può essere che positiva in questo caso, in quanto una volta compiuti 18 anni si hanno tutte le carte in regola per la legge per poter occuparsi dei propri interessi, anche patrimoniali. Quindi è consentito al testatore anche di stabilire un termine inferiore, ma nel caso in cui ricorrano gravi circostanze il diritto del testatore può essere annullato e naturalmente questa è una valutazione che sarà rimessa a un giudice.
Testamento e limite per la divisione
In ogni caso anche se non vi sono minori chiamati all’eredità, il testatore potrebbe ugualmente imporre un limite temporaneo per la divisione. Infatti la legge consente al testatore di stabilire che alla sua morte, ossia al momento di apertura della successione, la divisione non avvenga per un periodo di tempo che non ecceda il quinquennio.
Quando si divide il testamento non sempre si ha la contezza e la conoscenza delle possibilità e delle modalità che offre la legge. La consulenza del notaio è sempre consigliata tutte le volte in cui si debba procedere ad atti di importanza notevole, come la redazione di un testamento. Utilizzare termini impropri o ambigui potrebbe comportare delle problematiche al momento dell’apertura della successione e in particolare al momento della divisione ereditaria. Per tali ragioni rivolgersi al notaio anche tramite questa piattaforma è la scelta più prudente e saggia in modo da avere un quadro chiaro del ventaglio di possibilità sulla divisione del proprio patrimonio.
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