Ho donato la mia quota di srl a mio figlio dal notaio
- Abbiamo deciso di aprire una società dal notaio
- Come inserire mio figlio in società
- Ho deciso di donare la mia quota dal notaio
- Come è avvenuto la donazione della mia quota
- Bisognava modificare lo statuto dopo la donazione di quota?
- Cosa è servito al notaio per la donazione di quota
Abbiamo deciso di aprire una società dal notaio
Sin da bambino avevo una grande passione per i fumetti. Amavo riprodurre i disegni dei miei personaggi preferiti e tappezzare la mia stanza che diventava un mondo parallelo fatto di soli colori. L'odore inconfondibile della carta mi rendeva felice. Era uno dei miei passatempi preferiti che condividevo con il mio storico amico di infanzia. Questa fantastica passione non l'abbiamo mai abbandonata, neanche durante gli anni critici adolescenziali. Crescendo capimmo che potevamo trasformare la nostra passione in un lavoro. Sarebbe stato un sogno poter vivere di arte e poter ogni giorno svegliarmi felice di andare al lavoro. Con il passare del tempo compresi che il mondo si stava evolvendo e per quanto la matita e la carta fossero magiche, era necessario affacciarsi al mondo del lavoro con un disegno che fosse anche più tecnologico. Ormai anche gli anziani architetti sono stati costretti ad abbandonare i tradizionali tavoli da disegno per scontrarsi con un programma per computer. Anche il nostro mondo così ancora ovattato è lontano da ogni influenza aveva subito il fascino della tecnologia. Dopo diversi corsi che decidemmo di frequentare ci rendemmo conto che in fondo non era poi così male utilizzare queste nuove modalità operative che ci consentivano anche di aprirci definitivamente al mondo del lavoro. Per questo l'idea di collaborare in un progetto diveniva sempre più reale e decidemmo di aprire una società con l'appoggio economico iniziale delle nostre famiglie.
Abbiamo scelto la srl dal notaio
Dopo qualche anno ormai era arrivato il momento di dare una forma concreta al nostro progetto e per questo dopo vari tentennamenti decidemmo di aprire una società, in particolare una srl. Ci affidammo al parere degli esperti, in particolare del notaio che ha provveduto a ricevere l’atto, e pare che fosse il tipo societario più confacente alle nostre esigenze. Senza ombra di dubbio era una scelta rischiosa e coraggiosa. Il disegno e i fumetti erano sempre stati per noi un gioco, un rifugio sicuro da tutte le tensioni del quotidiano. Pensare che potessero diventare la nostra attività quotidiana sembrava quasi assurdo.
Come inserire mio figlio in società
Dopo aver aperto la società, l'attività per fortuna non ha mai smesso di fruttare, siamo diventati leader nella zona. Con l'avvento dei social tutte le aziende richiedono sempre una grafica accattivante e requisiti di originalità e unicità che, solo chi ha sempre fatto questo nella vita, può garantire. Volevo che anche mio figlio potesse partecipare a questo progetto. Non è mai stata una forzatura introdurlo a questo mondo. Ho sempre pensato che dovesse essere libero di intraprendere la sua strada libero da ogni condizionamento. Fortunatamente aveva ereditato la mia stessa passione ed era ben felice di partecipare a questo importante progetto.
L’importanza della consulenza notarile
Per far entrare mio figlio in società diverse erano le possibilità: o si aggiungeva a me e al mio amico come socio con un aumento del capitale sociale o uno di noi due (già soci) poteva decidere di cedergli la sua quota all’interno della società dal notaio. Ciò l’ho compreso solo ed esclusivamente grazie alla consulenza notarile. Bisognava fare una riflessione attenta in quanto la scelta era piuttosto delicata.
Ho deciso di donare la mia quota dal notaio
Dopo un paio di settimane decisi che la scelta migliore era donare la mia quota a mio figlio. In fondo erano maturati i tempi, servivano nuove leve in società, ci voleva una ventata di novità nella compagine sociale. Ero ormai prossimo alla pensione, avvertivo la stanchezza di tanti anni di lavoro, ma avrei senza dubbio continuato a seguire la società anche se al di fuori. Ritenevo, tuttavia, che fosse opportuno dare spazio al talento di mio figlio. Inoltre ho scelto la donazione della quota, e non la vendita della stessa dal notaio, in quanto non avevo alcuna intenzione che mio figlio fosse costretto a spendere dei soldi per entrare nella società che aveva sempre sognato. Onorare le tradizioni di famiglia è sempre motivo di grande orgoglio.
Come è avvenuto la donazione della mia quota
Per donare la mia quota era necessario stipulare un atto pubblico dal notaio alla presenza di due testimoni che avessero i requisiti di legge. Non ho potuto portare mia madre come testimone in quanto non aveva i requisiti: i testimoni non dovevano essere un nostri parenti.
Cosa ha controllato il notaio prima della donazione della quota
Il notaio ha controllato che la donazione della quota potesse avvenire in tutta serenità attraverso una verifica dello statuto, ossia la verifica delle regole previste per la società stabilite dai soci. Capii che era necessario che non ci fosse alcuna clausola dello statuto che impedisse o limitasse il trasferimento della quota dal notaio. Infatti potevano esserci delle clausole che prevedessero ad esempio un obbligo, per un determinato periodo di tempo, di non trasferire la quota. Fortunatamente non c’era nessuna clausola che potesse impedire la donazione in favore di mio figlio della quota. Ciò ci rese molto tranquilli.
Bisognava modificare lo statuto dopo la donazione di quota?
A differenza delle società in nome collettivo e delle società in accomandita semplice non fu necessario modificare lo statuto, bastava semplicemente stipulare il contratto di donazione di quota dal notaio.
Cosa è servito al notaio per la donazione di quota
Prima di stipulare la donazione dal notaio è stato necessario raccogliere dei documenti, tra cui l’atto costitutivo e lo statuto, i nostri documenti di identità e codici fiscali, una situazione patrimoniale aggiornata per capire in che stato stesse la società. Il notaio ha naturalmente provveduto a una visura camerale della società, un tipo di adempimento a cui ha provveduto in autonomia senza chiederci nulla.
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