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Quanto abbiamo speso io e mia moglie per acquistare una seconda casa

Come ho deciso di comprare casa

Quanto abbiamo speso io e mia moglie per acquistare una seconda casaSono un uomo di 35 anni sposato da poco. Io sono un professionista mentre mia moglie è una pubblica dipendente. Decidiamo di trasferirci a Roma, svolgendo entrambi il nostro nuovo lavoro in questa città. In un primo momento prendiamo un appartamento in affitto, tuttavia non è la soluzione che ci soddisfa in pieno, in quanto vogliamo investire quel denaro per prendere una somma a mutuo. Abbiamo anche una somma di denaro da parte, per cui ci muoviamo alla ricerca di un appartamento nuovo da acquistare. La ricerca non si rivela subito facile in una città come Roma, ma dopo qualche mese ce la facciamo. L’appartamento che fa al caso nostro si trova nei pressi di una fermata della metro, ragion per cui è per noi perfetta. Decidiamo di contattare il venditore e procedere. Scopriamo che la casa costa 250.000 euro e che quindi rientra nelle nostre possibilità.

Abbiamo già una prima casa: come procediamo

Il primo passo verso la conclusione della nostra pratica, dopo avere contrattato con il venditore sulle condizioni di vendita e sulle varie clausole da inserire, è quello di capire il prezzo da pagare. Il prezzo per l’acquisto della casa lo avremmo pagato in parte con i risparmi e in parte con il ricavo di un mutuo che chiediamo alla Banca. Per quanto riguarda le spese notarili, decidiamo di informarci subito da un Notaio di nostra fiducia per capire quanto avremmo pagato di imposte, sia per il rogito di compravendita che per il mutuo. Ci rechiamo sia io che mia moglie entrambi dal Notaio per un colloquio e quindi per avere anche un preventivo. Speravamo di potere avere delle agevolazioni, che tuttavia non possono essere ottenute perché non si tratta della nostra prima casa, pur essendo la casa che utilizzeremo come casa abitativa.

Il colloquio dal Notaio

Sia io che mia moglie siamo titolari di una casa. Io perché mi è stata donato un appartamento da mio nonno, che prima di morire ci teneva ad intestarmi la casa di sua proprietà. Ho quindi acquistato la casa come prima casa usufruendo delle agevolazioni e stabilendo anche la residenza proprio presso l’indirizzo della stessa. Mia moglie, invece, ha la quota di un terzo della casa nella quale è cresciuta, ricevuto per successione ereditaria da suo padre insieme alla madre e al fratello. Recatici dal Notaio, comunichiamo quanto in oggetto in seguito alla sua domanda in ordine al possesso di una prima casa. Per questo motivo, il Notaio ci comunica che non possiamo accedere alle agevolazioni per l’acquisto di una prima casa, avendo già utilizzato le stesse rispettivamente nella donazione e nella successione per quanto riguarda mia moglie.

Decidiamo di acquistare la casa insieme

Per il preventivo dal Notaio incide molto anche l’acquisto come singolo oppure con un’altra persona. Comunichiamo al Notaio l’intenzione di acquistare insieme, sebbene siamo coniugati in separazione dei beni, per cui acquistiamo una quota ciascuno, quindi in comproprietà. In questo caso, il preventivo viene effettuato sulla quota di un mezzo per ognuno di noi. Per cui per la mia quota non posso accedere alle agevolazioni avendo appunto la piena proprietà di una casa ricevuta in donazione.

Mia moglie, invece, ha usufruito delle agevolazioni solo per la quota di un terzo, essendo proprietaria della sua prima casa congiuntamente alla madre e al fratello. Da ciò deriva, come riferito dal Notaio, che possiamo in parte usufruire per almeno la quota di mia moglie delle agevolazioni, sebbene in una misura molto ridotta. Per questo motivo, chiediamo al Notaio un preventivo preciso per capire a quanto ammonta la voce di risparmio. Il prezzo propostoci di 250.000 euro è un prezzo ragionevole per noi, che decidiamo comunque di richiedere un mutuo.

Possibilità di risparmio

Il Notaio ci informa comunque della possibilità di recuperare le agevolazioni, vendendo o impegnandosi a vendere la prima casa entro un anno. Decidiamo comunque di non procedere in questo senso perché la mia prima casa mi è stata donata e quella di mia moglie è la casa in cui è cresciuta ancora abitata dalla sua famiglia.

Ci rechiamo in Banca per il mutuo seconda casa

Dopo aver deciso di acquistare casa, ci rechiamo in banca per il colloquio con il direttore ed esponiamo che intendiamo acquistare una seconda casa, almeno per me al cento per cento e per mia moglie nella percentuale già descritta. Ci dichiara, quindi, che possiamo accedere al mutuo per la seconda casa, per avere una somma di 150.000 euro. Paghiamo quindi un anticipo al venditore di euro 100.000 di cui disponiamo in denaro, metà io e metà mia moglie.

Ma quanto ci tocca spendere per questo mutuo non avendo le agevolazioni? Il mutuo seconda casa si differenzia per la diversa imposta, che sale per noi al 2% dell’importo erogato. La Banca pertanto ci versa la somma di 150.000 euro e noi paghiamo come imposta 3.000 euro. Diversamente, qualora fosse stato un mutuo prima casa, avremmo pagato solo lo 0,25%. Inoltre, l’importo erogato non avrebbe potuto essere superiore a quello, per cui più di quella somma non avremmo ricevuto. Il tasso di interesse, inoltre, è leggermente più alto.

Il rogito notarile di acquisto seconda casa

Ci rechiamo dal Notaio per il colloquio precedente al rogito. Ci viene fornito un preventivo e ci rendiamo conto che senza agevolazioni il rogito costa sicuramente di più. Tuttavia, decidiamo di procedere ugualmente Al di là del costo della parcella del Notaio, l’imposta viene calcolata sul valore catastale, ovvero la rendita catastale moltiplicata per 126 (a differenza dell’acquisto prima casa nel quale verrebbe moltiplicata per 105,5). Nel mio caso però, la rendita catastale per la mia quota va calcolata in questo modo, invece per la quota di acquisto di mia moglie va divisa per tre parti: due di queste si calcolano come prima casa e una come seconda. Questo in base al fatto che dispone di una prima casa solo per la quota di un terzo. Procediamo, quindi, con la fissazione del rogito.

 

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