Donazione da nonno a nipote minore dal Notaio
- Cos’è il conflitto di interessi e quando si configura?
- Cosa può fare il notaio in caso di conflitto di interessi? il ruolo del curatore speciale
- Quali altri problemi pone la donazione da nonno a nipote minore? cosa può fare il notaio?
Il contratto di donazione in questo caso pone alcuni problemi principali.
- L’atto di donazione, inteso come anticipo della propria successione, in quanto tale potenzialmente lesivo dei diritti degli altri futuri eredi a cui non è stato attribuito nulla.
Esempio: padre dona tutti i suoi immobili a un solo figlio; all’apertura della successione l’altro figlio sarà leso nei propri diritti di legittima.
- La minore età del donatario (ovvero colui che riceve la donazione). Il minore, infatti, non ha la capacità di agire e non può accettare direttamente la donazione, bensì solo tramite il genitore che ne ha la rappresentanza legale.
- L’eventuale conflitto di interessi tra il genitore come rappresentante legale del figlio e il genitore come figlio del donante.
Cos’è il conflitto di interessi e quando si configura?
Il conflitto di interessi si configura spesso nell’ambito della rappresentanza, ovvero quando un soggetto si reca dal notaio per sottoscrivere un atto non in proprio, ma per conto di un altro soggetto.
Esempio: padre in rappresentanza del figlio minore, procuratore in rappresentanza di chi ha rilasciato procura, l’amministratore in rappresentanza della società.
Esso si ha quando il rappresentante ha interessi all’atto che configgono con quelli del soggetto che rappresenta.
Chi interviene dal Notaio in rappresentanza di un altro soggetto si presume sia in grado di tutelarne gli interessi, senza porre in primo luogo i propri. Il genitore che interviene in luogo del figlio, deve fare i suoi interessi, non porre in primo piano i propri.
Per essere rilevante e condurre il Notaio a cercare una diversa soluzione il conflitto deve essere connotato da alcune caratteristiche:
- Incompatibilità: il soddisfacimento di un interesse, comporta il sacrificio dell’altro e viceversa.
Esempio: Tizio è stato incaricato con procura da Caio di vendere la sua casa. Tizio è il rappresentante Caio il rappresentato. Se Tizio decide di concludere l’affare con se stesso (la casa di Caio viene venduta a Tizio) è evidente che non potrà fare gli interessi del venditore Caio, dovendo fare anche i propri in quanto acquirente.
- Attualità: deve essere esistente al momento dell’atto, non solo potenziale.
- Patrimonialità: deve essere di tipo economico, non semplicemente affettivo o morale.
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Perché può esserci conflitto di interessi nella donazione tra nonno e nipote minore?
Poniamo il caso di Tizio che intende donare al nipote Tizietto la sua bella villa in Roma. Tizietto ha solo 10 anni e non può sottoscrivere dal Notaio perché incapace di agire. Pertanto interviene Caia, figlia di Tizio, in rappresentanza del suo figliolo Tizietto.
In rappresentanza del figlio possono intervenire entrambi i genitori o solo uno dei due, come prevede la disciplina in tema di rappresentanza legale (Art. 320 c.c.)
Caia può essere in conflitto di interessi con Tizietto?
Sì, questo conflitto può configurarsi in quanto Caia è anche la figlia di Tizio e in quanto tale sua potenziale erede, avente diritto alla legittima al momento dell’apertura della successione. Potrebbe pertanto avere un interesse contrario a che il bene finisca nel patrimonio del figlio Tizietto. Sebbene si tratti di suo figlio, ciò non esclude che possa avere interesse ad entrare in possesso della casa che il proprio genitore intende donare al nipote. Questo interesse condurrebbe Caia a non rivestire perfettamente il ruolo di rappresentante legale del figlio, non potendo pienamente tutelare i suoi interessi.
Cosa può fare il Notaio in caso di conflitto di interessi? Il ruolo del curatore speciale
Può chiedere all’altro genitore se intenda intervenire e non abbia alcun interesse all’atto o in alternativa, può nominare un curatore speciale.
Chi è il curatore speciale?
Si tratta di un soggetto nominato dall’autorità giudiziaria, il quale svolge una funzione sostitutiva rispetto ai genitori. Può garantire gli interessi del minore, con la tutela di terzietà e imparzialità offerta proprio dalla nomina da parte di un giudice.
Chi nomina il curatore speciale?
Il curatore deve essere nominato dal giudice tutelare, il quale viene adito dal notaio con un ricorso apposito. Il giudice provvederà non solo a nominare, ma anche ad autorizzare il curatore speciale, secondo la disciplina che richiede tale autorizzazione per accettare le donazioni.
Perché occorre l’autorizzazione di un giudice per fare una donazione a un minore?
Al di là del soggetto donante (sia esso il genitore o il nonno), la legge prevede che determinati atti compiuti da soggetti privi della capacità di agire (minori, interdetti) impongano al Notaio di richiedere una specifica autorizzazione a un giudice. Senza questa autorizzazione, l’atto non può essere stipulato. Della richiesta si occupa il notaio, che può sottoscrivere il ricorso. Lo scopo è quello di prevedere un maggiore controllo da parte dell’autorità giudiziaria verso atti che coinvolgono soggetti privi della capacità di agire, impossibilitati, quindi, per età o condizioni fisiche, a badare ai propri interessi.
Quali altri problemi pone la donazione da nonno a nipote minore? Cosa può fare il notaio?
Proprio perché, come detto sopra, la figlia del donante è anche una sua potenziale erede, una donazione di questo tipo potrebbe essere lesiva dei suoi diritti di legittima all’apertura della successione. Le donazioni stipulate in ambito familiare possono provocare problemi alla circolazione dei beni, qualora ad esempio il figlio, divenuto maggiorenne, intendesse venderlo e la madre fosse ancora in vita. In questo caso, gli acquirenti non sarebbero al sicuro da eventuali azioni in giudizio fino a venti anni dalla trascrizione della donazione (Provenienza donativa)
Quindi, cosa può fare il Notaio?
Può consentire alla madre, nel caso di specie, di intervenire nell’atto di donazione tra nonno e nipote, e farle dichiarare di
- rinunciare all’azione di restituzione del bene (ovvero rinunciare ad agire in giudizio per riappropriarsi del bene).
- rinunciare al diritto di opposizione alla donazione (ovvero rinunciare ad opporsi all’atto di donazione).
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