Si può lasciare la farmacia per testamento?
- Come lasciare la farmacia nel testamento
- Cosa succede se viene lasciata a non farmacisti?
- A chi si può lasciare la farmacia
- Lasciare farmacia ad una società
- Cosa fare per attribuire la farmacia ad una società
- In che modo inserirla come disposizione testamentaria
- Trasferimento azienda insieme alla farmacia
- Cosa succede se il farmacista non prevede nulla?
- Lasciare beni che richiedono requisiti particolari
Lo strumento del testamento, serve per attribuire i propri beni e diritti, per il momento in cui si sarà cessato di vivere. Tra tutte le cose che possono comporre un patrimonio, potrebbero essercene anche alcune, aventi caratteristiche più particolari rispetto ad altre, come per esempio la titolarità di una farmacia.
Come lasciare la farmacia nel testamento
La farmacia rientra nel contesto delle attività commerciali, ma la sua titolarità può essere oggetto di disposizione all’interno di qualunque testamento.
Trattandosi, tuttavia, di una fattispecie particolare, sarebbe prudente adottare una forma di testamento che prevenga ed eviti possibili errori di formulazione o di disciplina, come per esempio il testamento alla presenza del notaio e di due testimoni (quale il testamento pubblico). È opportuno precisare che il riferimento è alle farmacie private, e non a quelle a gestione comunale.
A chi si può lasciare la farmacia
La particolarità del lasciare la farmacia nel testamento, riguarda il fatto che la sua attribuzione non può essere effettuata nei confronti di qualunque persona. Infatti, i potenziali beneficiari, possono essere solo quelli in possesso di determinati requisiti. Come prima cosa, il trasferimento può avere luogo, in base a quanto stabilito dalla apposita legge, solo in favore di un soggetto che sia in possesso della qualifica di farmacista. Questo significa che la si può dare o ad una persona che sia già titolare di una farmacia, oppure che sia risultato idoneo al relativo concorso. Il farmacista, infatti, riveste sia un ruolo di imprenditore, che di professionista.
Lasciare farmacia ad una società
Oltre che lasciare la farmacia a beneficio di un soggetto che riveste l’apposita qualifica, è possibile anche che la stessa venga assegnata, da parte del testatore, in favore di una società.
Le società possono essere beneficiarie di attribuzioni testamentarie, di qualunque tipologia esse siano, in quanto soggetti di diritto, come per esempio le fondazioni. Anche in questo caso, però, bisogna che siano in possesso di determinati requisiti. Non è rilevante (e quindi non rappresenta un ostacolo), il fatto che siano società di persone, società di capitali oppure società cooperative (così come non rileva che siano unipersonali).
Infatti, la cosa importante è che la direzione della farmacia, sia affidata comunque ad un farmacista, in possesso dei requisiti di idoneità. Quindi, anche se l’attribuzione avviene a favore di una società, la concreta gestione sarà comunque in capo ad una persona che ha apposite competenze in merito.
Cosa fare per attribuire la farmacia ad una società
Relativamente ai requisiti che deve possedere la società, affinché possa essere destinataria dell’assegnazione di una farmacia, in primo luogo, deve avere come oggetto sociale esclusivo, inserito all’interno dello statuto, la gestione di una farmacia. Inoltre, i soggetti che partecipano alla società, non possono svolgere altre attività nel settore della produzione e informazione scientifica del farmaco, e non possono esercitare la professione medica.
In che modo inserirla come disposizione testamentaria
Fermo restando quanto sopra affermato, la disposizione testamentaria più idonea al trasferimento della farmacia per testamento, potrebbe essere quella del legato.
Infatti, con lo strumento del legato, si possono attribuire in modo preciso singoli beni o diritti (a differenza dell’istituzione di erede, che normalmente avviene nell’intero patrimonio, o in una quota precisa dello stesso). In questo modo il testatore potrà facilmente individuare un singolo soggetto, in possesso dei requisiti, che sicuramente potrà condurre al meglio l’attività, e assecondare la sua volontà.
Trasferimento azienda insieme alla farmacia
Oltre ai requisiti soggettivi sopra menzionati, è bene compiere una precisazione. Nello specifico, oltre che prevedere l’attribuzione della titolarità della farmacia, quindi il diritto di proprietà sulla farmacia, bisogna anche disciplinare espressamente il passaggio della relativa azienda commerciale di riferimento. Anche l’azienda, infatti, può essere attribuita per testamento, fermo restando che il passaggio dei debiti è limitato al valore della farmacia, non potendo il beneficiario di un legato rispondere oltre il valore, come avviene nel caso in cui si tratti di bene dato ad un erede.
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Cosa succede se viene lasciata a non farmacisti?
Potrebbe capitare che, una volta che si apra la successione e avvenga la pubblicazione del testamento, il defunto abbia disposto della farmacia senza tener conto delle regole esistenti. In questo caso viene spontaneo chiedere cosa succede, se la disposizione testamentaria è inefficace, o se la si può comunque eseguire.
Fortunatamente non ci sono problemi in tal senso. Nel caso in cui la persona a cui sia lasciata la farmacia, non abbia requisiti, ha semplicemente un obbligo di cedere la stessa a chi, invece, li possiede. La cessione dovrà sempre essere comprensiva anche dell’azienda.
Cosa succede se il farmacista non prevede nulla?
Un’altra situazione che si potrebbe verificare, è quella relativa al fatto che un farmacista muoia senza aver fatto testamento (o senza aver menzionato nello stesso alcun riferimento relativo alla farmacia). In questa ipotesi, eredi o successori legittimi, possono effettuare il trasferimento della titolarità della farmacia, a favore di un farmacista, entro il termine di un anno. Durante questo periodo gli stessi possono continuare l’esercizio in via provvisoria, sotto la responsabilità di un direttore avente la qualifica.
Lasciare beni che richiedono requisiti particolari
La farmacia non è l’unico caso di bene peculiare da poter lasciare nel testamento. Esistono anche altre situazioni, di fronte alle quali l’autonomia testamentaria deve cedere il passo alle regole di legge, e quindi il testatore sarà limitato nella disposizione, dovendo rispettare determinate regole. Ne sono un esempio la licenza taxi o l’attività commerciale di tabacchi. Esse possono essere trasferite, solo ad soggetto che abbia requisiti, e non in favore di chiunque.
Per concludere, emerge come sia sempre importante avvalersi dell’informativa notarile, quando si vuole attribuire per testamento un bene avente caratteristiche così particolari.
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