Accettare l’eredità per agire in riduzione
- Pubblicazione del testamento pubblico
- Accettazione pure e semplice o con beneficio di inventario?
- Quanto è costata?
Pubblicazione del testamento pubblico
Sono una giovane professionista, felicemente sposata e madre di due splendidi bimbi. Provengo da una grande famiglia dove siamo in sei, cinque sorelle ed un fratello. Mio padre prima di morire aveva fatto delle donazioni con dispensa da imputazione in favore di mio fratello al fine di omaggiarlo in quanto primogenito e padre di ben sei figli. Circa un anno fa, causa covid, mio padre è venuto a mancare lasciando testamento pubblico dove faceva erede mio fratello e il di lui figlio, ossia mio nipote, e anche noi figlie, dividendo così tutti i suoi beni ma in maniera non proprio equa e giusta in quanto mio fratello, il quale, come detto, aveva già ricevuto in vita delle donazioni, risultava anche dal testamento il più favorito.
Dal testamento emergeva dunque che la mia quota di legittimaria, così come quella delle mie sorelle, era stata lesa e quello che mi spettava di diritto si riduceva in tal modo a pochi spiccioli. Nel testamento risultava che la maggior parte dei suoi beni immobili e mobili registrati (di ingentissimo valore), e depositi bancari spettassero a mio fratello ed a suo figlio, dovendo io e le mie sorelle accontentarci della somma di 35.000 euro a testa.
Colta da una profonda delusione e rabbia, nei giorni seguenti la pubblicazione del testamento pubblico, trovo la forza di andare dal notaio per sapere cosa si potesse fare per rientrare in quelle che erano le mie sostanze. Il notaio una volta ascoltato il mio racconto mi rassicura dicendomi che l’unico modo che avevo per far valere i miei diritti era quello di agire in riduzione. Su consiglio del notaio mi reco così dall’avvocato al fine di iniziare la causa.
Il colloquio con l’avvocato
Recandomi dall’avvocato con la volontà di instaurare una causa civile al fine di agire in riduzione per vedermi riconosciuti i diritti di legittimaria, vengo a scoprire che per poter iniziare il giudizio era necessario che accettassi l’eredità di mio padre, cosa che effettivamente non avevo ancora fatto. Vengo così rimandata dal notaio per effettuare l’atto di accettazione dell’eredità.
Accettazione pure e semplice o con beneficio di inventario?
Ritornata dal notaio spiego allo stesso quanto avvenuto in seguito al colloquio avuto con l’avvocato ed espongo la volontà di accettare l’eredità in quanto atto prodromico per agire in riduzione.
Ovviamente chiedo al notaio tutte le informazioni utili inerenti all’atto soprattutto con riferimento al costo dello stesso. Il notaio prima di arrivare al costo mi spiega quale accettazione effettuare e perché. Essendo una neofita nelle materie giuridiche ascolto tutti i consigli che mi vengono dati. In primis mi viene spiegato che le tipologie di accettazione si suddividono in accettazione espressa, tacita e con beneficio dell’inventario.
L’accettazione espressa, quella che mi interessa di più, avviene tramite un atto pubblico notarile o scrittura privata autenticata dal notaio. Nel caso di accettazione tacita, invece, non è necessario ricorre all’atto pubblico o alla scrittura privata ma è sufficiente mostrare la volontà di accettare l’eredità. Incuriosendomi circa la modalità dell’accettazione tacita chiedo ulteriori delucidazioni al notaio il quale mi spiega che è appunto necessario in tal caso mostrare comportamenti che mirino all’ottenimento dell’eredità stessa come ad esempio il voler mettere in vendita un appartamento di proprietà del defunto, entrare in possesso di un bene mobile o immobile o ancora la sostituzione dei beni ereditari.
Per rendere effettiva tale accettazione sarà inoltre necessario redigere la dichiarazione di successione da inoltrare all’agenzia delle entrate entro un periodo di dodici mesi per regolarizzare la propria posizione. Stante quanto detto non avrei potuto usufruire di tale forma di accettazione data la mia posizione. Altra forma di accettazione è quella con beneficio di inventario, che non avevo mai sentito dire, con la quale si dovrà procedere all’inventario dei beni del defunto. All’interno dell’inventario sarà presente la descrizione di tutti i beni mobili, mobili registrati e immobili del de cuius ed al termine della procedura sia la dichiarazione di successione che l’inventario dovranno essere inseriti nel registro delle successioni.
Al di là di questi aspetti tecnici la questione postami dal notaio era la seguente. Il legittimario che non ha accettato l’eredità con beneficio dell’inventario non può chiedere la riduzione delle donazioni e dei legati salvo che le donazioni ed i legati siano stati fatti a persone chiamate come coeredi, ancorché le stesse abbiano rinunziato all’eredità. Essendo sia io che mio fratello coeredi, così come risulta da testamento, pertanto, nel mio caso non è necessario l’accettazione con beneficio di inventario ma quella pura e semplice.
Quanto è costata?
Assodato il fatto di dover accettare l’eredità in maniera pura e semplice, così come ottimamente consigliata dal notaio che con le sue spiegazioni è stato molto esaustivo e disponibile, arrivo alla fatidica domanda che tutti noi facciamo quando ci dobbiamo servire dell’opera di un professionista, ossia quanto costa l’atto di accettazione di un’eredità? Per quella espressa il costo può variare dai 1500 ai 2000 euro, per quella beneficiata invece il costo è maggiore e varia a seconda della consistenza del patrimonio del defunto, e dunque, più sarà cospicuo il patrimonio del defunto maggiore sarà il costo dell’atto. L’accettazione tacita, invece, posta in essere ad esempio in un atto di compravendita di un immobile con provenienza ereditaria ha un costo di circa 600 euro.
In conclusione prendo appuntamento dal notaio per effettuare l’accettazione pura e semplice dell’eredità. Essendo un atto abbastanza semplice il giorno della stipula riesco a sbrigarmi in meno di un’ora. Soddisfatta del risultato mi sono recata così dall’avvocato ed avendo il titolo ho potuto agire in riduzione e far valere così il mio diritto di spettanza sulla mia quota di legittima. Anche se è passerà un po' di tempo mi ritengo molto soddisfatta di quanto fatto sin ora. Da quest’esperienza ho avuto ulteriormente la conferma che è sempre un’ottima cosa affidarsi a professionisti validi e preparati.
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