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Come abbiamo diviso la nostra eredità

L’eredità: cenni generali

Come abbiamo diviso la nostra ereditàHo ricevuto in eredità da mio padre una quota pari a un terzo dei suoi beni, insieme a mio fratello e mia madre. Questa quota è stata calcolata dal riferimento al testamento redatto da mio padre presso un Notaio, quindi con rogito pubblico che poi abbiamo aperto e letto una volta aperta la sua successione. La volontà espressa nel testamento era quella di lasciare a noi le quote così come stabilite dalla legge. Allora ci chiedevamo tutti come mai avesse fatto testamento: ebbene, leggendo la scheda scopriamo che in essa egli aveva dato indicazioni in ordine alla gestione dell'eredità, oltre che alcune disposizioni relative ai diritti di mia madre come coniuge. Decidiamo, quindi, di rivolgerci a un Notaio per gestire la fase successiva e quella divisoria. In primo luogo avremmo dovuto presentare la dichiarazione di successione e pagarne le imposte anche in base a quanto scritto nel testamento. In seguito, avremmo dovuto procedere con la divisione, senza fretta ma comunque  in via necessaria.

Cosa ha lasciato in eredità?

Nella massa ereditaria di mio padre vi erano all’apertura della successione due case, una corrispondente a quella in cui abbiamo vissuto e dove attualmente vive mia madre, un’altra invece in una località marina. Oltre a questo, ha lasciato alcuni titoli azionari di cui era titolare, due quadri di un pittore contemporaneo da fare valutare e due automobili. Questa eredità va divisa in tre, ma prima occorre considerare quanto da lui previsto nel testamento. In esso, infatti, nostro padre ha attribuito il diritto di usufrutto sulla casa familiare a nostra madre, oltre che il potere al sottoscritto di procedere alla divisione. Chiedo lumi al Notaio su questa clausola testamentaria, ed egli mi riferisce che mi viene attribuito il potere di attivare le pratiche burocratiche per giungere alla divisione, da fare sempre in tre.

La casa familiare

L’attribuzione a favore di nostra madre del diritto di usufrutto, così come ci è stato spiegato dal Notaio il quale a sua volta lo consigliò a nostra madre al momento della redazione del testamento, è servita per garantirle il diritto di godimento sulla casa. Essendo stata la casa familiare, lei avrebbe potuto continuare a vivere nella stessa e a goderne per tutta la sua vita. Al momento della sua morte, la casa sarebbe andata al nudo proprietario, quindi chi tra noi avrebbe ottenuto la nuda proprietà di quel bene.

A chi viene attribuita la casa? Nel testamento nostro padre non ha indicato chi avrebbe dovuto essere destinatario della casa, tra me, mio fratello e mia madre ma ha solo riferito la necessità di dividere per legge. Da ciò è derivata la necessità di procedere a una divisione amichevole e consensuale tra noi. Iniziamo dunque, a discuterne dopo aver compreso che per legge sarebbe spettata appunto la quota di un terzo ciascuno.

Dal Notaio per la divisione

La prima cosa da fare e che facciamo è quella di recarci da un Notaio per il disbrigo della pratica prima di successione e poi di divisione. Mio fratello vive lontano e quindi l’interesse è subito quello di gestire dal punto di vista notarile e fiscale questa situazione. La prima cosa da fare è valutare la massa ereditaria e quindi l’insieme dei beni. Con l’aiuto del Notaio, chiamiamo vari periti che procedono. In primo luogo, il tecnico geometra di fiducia che procede alla valutazione della casa familiare in 200.000 euro e la casa vacanze in 300.000 euro.

I quadri valgono uno 50.000 euro cadauno, mentre i titoli azionari valgono euro 200.000, calcolato tramite la collaborazione con il titolare della società presso la quale sono depositati. Totale dei beni è pari a 840.000 euro, considerando anche le due automobili, cadauna pari a 20.000 euro. La divisione deve essere equa ma dobbiamo anche decidere a chi attribuire un bene piuttosto che un altro.

Che aiuto può darci il Notaio?

In questa fase, l’unica cosa che si potrebbe fare per giungere a un accordo sarebbe quella di effettuare la divisione con sorteggio. Tuttavia non vogliamo allungare di molto la pratica e quindi giungiamo a una conclusione, dopo avere regolarmente pagato l’imposta di successione come calcolataci, divisa in tre parti, di comune accordo tra tutti.

Dal Notaio per comunicare le nostre volontà e preparare il rogito

Ci rechiamo dal Notaio per comunicargli quanto stabilito. Le quote dovrebbero corrispondere diviso tre a 280.000 euro cadauna. Io decido di prendermi la titolarità dei titoli azionari, unitamente alle automobili. Mio fratello richiede l’assegnazione della casa vacanze. La casa familiare viene attribuita a nostra madre, mentre i quadri uno a me e uno a mio fratello. A livello economico, mia madre riceve una quota che vale 200.000 euro, pertanto non solo ottiene l’usufrutto della casa ma tutta la proprietà. Deciderà lei poi come dividere la stessa relativamente alla sua futura successione. Mio fratello ottiene una quota pari a 350.000 euro perché prende sia la casa vacanze che uno dei quadri. Io prendo un quadro, le automobili e i titoli azionari per un totale di 290.000 euro. Le quote ovviamente non sono uguali, pertanto sorge a carico di mio fratello un conguaglio pari a 70.000 euro e a mio carico pari a 10.000 euro, da attribuire a nostra madre.

Come pago io il conguaglio?

Io per regolare la situazione conguaglio, con la consulenza e l’assenso del Notaio, decido di pagare i miei 10.000 euro tramite assegno, che consegno in sede di rogito come confermato dalla clausola inserita nell’atto. Per quanto concerne il conguaglio di 70.000 euro a carico di mio fratello, egli richiede di pagarlo in modo differente rispetto al denaro.

Come paga il conguaglio mio fratello?

Come consigliato dal Notaio, non avendo lui una somma di denaro liquida disponibile pari a 70.000 euro, decide di pagarlo in natura con un bene di sua proprietà che abbia quel valore. Per questo attribuisce come conguaglio un garage acquistato proprio nei pressi della casa familiare, non servendo più a lui vivendo fuori.

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