Come ho acquistato una casa dal notaio cedendo un mio terreno
- Acquistare una casa dal notaio sfruttando un terreno
- La proposta della società edilizia
- Il colloquio con il notaio
- La valutazione economica del terreno e della casa
Acquistare una casa dal notaio sfruttando un terreno
La decisione di acquistare una casa non è sempre semplice, soprattutto se alle spalle non vi è una situazione economica molto rassicurante. Tuttavia, è un passo che occorre fare a un certo punto della propria vita, sfruttando al massimo le potenzialità della propria situazione finanziaria. Decido, quindi, con mio marito di mettermi alla ricerca di una casa: siamo entrambi impiegati in un’azienda che ci paga uno stipendio non altissimo ma tale da consentirci di richiedere un mutuo.
Cerchiamo casa in una zona anche periferica, ma che abbia almeno un giardino o comunque un po’ di spazio all’esterno. Veniamo, quindi, a conoscenza della imminente progettazione di una palazzina di appartamenti in una zona sufficientemente fuori città e proprio compatibile con i nostri desideri, ragion per cui iniziamo a informarci. Contattiamo la società edilizia che ci chiede un appuntamento per parlare della questione.
La proposta della società edilizia
Al colloquio con la società edilizia, ci viene avanzata una proposta molto particolare. Mio marito è proprietario per averlo ricevuto in successione di un terreno molto grande situato proprio in una zona della città periferica, dove avremmo immaginato la nostra casa. Non abbiamo mai, tuttavia, pensato di costruire una casa su quel terreno autonomamente, consapevoli delle difficoltà di star dietro a una società edilizia, appaltandole i lavori. Diverso era invece il progetto che quella società ci stava mostrando.
Si trattava di costruire una palazzina proprio sul terreno di proprietà di mio marito, che la società aveva considerato per la sua posizione vantaggiosa. Ci propongono, quindi, di cedere loro il terreno e attribuirci in cambio uno degli appartamenti facenti parte di quella palazzina. L’idea ci allettava subito molto in quanto già da tempo pensavamo a come far fruttare quel terreno per la nostra nuova casa.
Il colloquio con il Notaio
Di solito quando si pensa all’acquisto di una casa si immagina di concludere dal Notaio un rogito classico di compravendita con il quale il venditore cede la casa all’acquirente che paga il prezzo. Nel nostro caso, si trattava di una situazione particolare, ragion per cui sia io che mio marito decidiamo di recarci dal Notaio per chiedere informazioni sul punto.
Il Notaio ci spiega che avremmo potuto realizzare questa operazione mediante un contratto definito di permuta: in luogo del pagamento del prezzo, avremmo trasferito alla società edilizia che avrebbe edificato la casa proprio il nostro terreno. In sostanza l’acquisto avrebbe avuto lo stesso effetto, solo che avremmo fatto fruttare il nostro terreno, piuttosto che pagare tutta la casa in denaro. Mentre noi avremmo ceduto il terreno immediatamente, avremmo poi ricevuto le chiavi della casa solo una volta edificata, dopo il passare di un determinato periodo di tempo previsto proprio nel contratto.
Come abbiamo scelto la casa ?
Con l’atto che avremmo firmato dal Notaio, avremmo ceduto il nostro terreno alla società, la quale si sarebbe poi presa l’impegno di costruire la palazzina. Ebbene, nell’atto la società ci avrebbe rassicurato in base a un progetto, con tanto di elaborati planimetrici e progettuale, in modo da avere già piena contezza della casa. Quindi la casa l’avremmo acquistata su carta, vedendo il progetto in video con tutte le sue caratteristiche. Avremmo acquistato una casa ancora da costruire, con delle garanzie apposite soprattutto sul denaro che avremmo versato.
Quale tutela per noi acquirenti?
Il Notaio ci ha rassicurati in quanto nel contratto sarebbero state inserite tutte le caratteristiche tecniche che avrà l’immobile, con particolare riferimento alla struttura portante, alle fondamenta, ai solai, agli infissi e agli impianti. Si specificheranno, altresì, i materiali da utilizzare, le rifiniture e gli accessori, i quali saranno contenuti nel c.d. Capitolato dei lavori, che il Notaio provvederà ad allegare all’atto.
La valutazione economica del terreno e della casa
Al di là della questione contrattuale, ben chiarita nel colloquio con il Notaio, ci informiamo anche sul costo di tutta l’operazione. Il primo passaggio è la valutazione del terreno. Incarichiamo, quindi, un tecnico che ci potesse valutare il bene. Il valore del terreno è risultato essere di 100.000 euro, trattandosi di un terreno edificabile collocato nei pressi di un svincolo autostradale, molto comodo e molto ben servito a livello di collegamenti. L’appartamento da costruire, invece, veniva preventivamente valutato dalla società edilizia che lo avrebbe edificato in euro 160.000. L’operazione risultava quindi convenirci molto a livello economico, residuando una somma di euro 60.000 da dare alla società.
Come abbiamo pagato il conguaglio?
Dopo queste valutazioni effettuato con l’aiuto del Notaio e dei tecnici incaricati, decidiamo di programmare il rogito. In quella sede, decidiamo quindi di impegnarci a pagare parte del conguaglio al momento della venuta ad esistenza della casa, quindi nel momento in cui saremmo divenuti effettivamente i proprietari della stessa. In sede di rogito, paghiamo un acconto pari ad euro 30.000, anche come garanzia alla società.
Quali garanzie ci offre la società?
Cedendo subito il terreno e pagando anche un acconto, prima ancora che la società inizi i lavori (dopo il solo rilascio del permesso di costruire), chiediamo al Notaio quali garanzie avremmo avuto ad esempio in caso di fallimento della società, che rendesse impossibile la costruzione. Ebbene, si decide di fare rilasciare, come richiesto dalla legge che tutela gli acquirenti di immobili da costruire, una fideiussione bancaria pari alla somma da noi versata come acconto e a tutela di un eventuale inadempimento della società. Questo ci tranquillizzò molto nel complesso della operazione.
Quali adempimenti da fare al termine della costruzione?
Per avere la nostra casa pronta avremmo dovuto aspettare un anno a partire dal rogito. Il tempo ci sembrava giusto sia per le nostre esigenze che per garantire alla società un buon lavoro. Al termine della costruzione, avremmo fatto un sopralluogo per controllare che tutto fosse come al progetto. In seguito, avremmo provveduto con la identificazione catastale dell’appartamento e poi avremmo finalmente potuto avere le chiavi.
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