Donazione e comodato d’uso gratuito: chi paga IMU?

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Donazione e comodato d’uso gratuito

Spesso accade che, nell’ambito di dinamiche familiari, i genitori decidano di donare la propria casa in favore di un figlio, prevedendo successivamente un contratto di comodato d’uso gratuito. Che cosa si intende per comodato d’uso gratuito? Si fa riferimento a un contratto con cui una parte, chiamata comodante (nel nostro caso, il figlio), consegna ad un’altra parte (i genitori) un immobile, affinché se ne serva per un periodo o un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa, alla scadenza del termine pattuito all’interno del contratto.

Per sua natura, a differenza della locazione, il comodato è un contratto a titolo gratuito e pertanto non sarebbe necessario specificarne la sua gratuità. Tuttavia è molto diffuso nella prassi l’utilizzo di questi termini, soprattutto tra i non esperti del settore. Vediamo cosa c’è da sapere per il comodato e il pagamento dell’Imu.

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Chi paga Imu in caso di comodato d’uso gratuito

Nel caso in cui venga concluso un contratto di comodato d’uso, una delle domande più frequenti è chi sia tenuto a pagare l’Imu. La risposta è molto semplice, perché l’Imu è una tassa che va pagata dal proprietario della casa oppure i titolari di un diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie su fabbricati, terreni ed aree edificabili.

Nel caso del comodato non si parla di un diritto reale, ma il comodatario acquisisce un diritto personale di godimento in virtù della conclusione del contratto e per tali ragioni, sarà il comodante, ossia il titolare dell’immobile a dover sostenere economicamente tale tassa.

Sconto Imu in caso di comodato d’uso gratuito

Per coloro che scelgono di concedere l’immobile in comodato d’uso gratuito esistono delle agevolazioni previste in materia di Imu, in particolare uno sconto pari al 50%. Tali agevolazioni non sono riconosciute in favore di chiunque, ma al ricorrere di determinati requisiti e presupposti che attengono sia all’immobile e sia ai soggetti.

Inoltre è necessario che la casa sia un’unità abitativa non rientrante nelle categorie catastali di lusso e che il comodatario adibisca ad abitazione principale la casa ricevuta in comodato. Ulteriore requisito attiene alla registrazione: il contratto di comodato deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate nelle modaòità che adesso analizzeremo.

Donazione e comodato d’uso gratuito: chi paga IMU?

Sconto Imu e contratto di comodato gratuito dopo donazione

Per ottenere lo sconto Imu pari al 50%, non basta semplicemente che sia concluso un contratto di comodato d’uso dopo la donazione dal notaio, ma occorre che sia regolarmente registrato all’Agenzia delle entrate.

È necessario che dopo la conclusione del contratto scritto questo venga registrato entro 20 giorni: la registrazione quindi si configurerà come un passaggio imprescindibile per poter godere dello sconto sul pagamento di tale tassa.

Altri casi in cui si può avere lo sconto Imu

Oltre al ricorrere dei presupposti sopra previsti, è possibile avere lo sconto pari al 50% anche in altre circostanze, come il caso del fabbricato di interesse storico artistico o del fabbricato inagibile, inadeguato per potere essere abitato ed utilizzato.

L’esenzione Imu per immobili occupati da terzi è ancora in vigore: altro non è che un’agevolazione in soccorso a tutti i proprietari di case non utilizzabili perché occupate da terzi.

Per poter beneficiare dell’esonero dal pagamento è necessario presentare una denuncia all’Autorità giudiziaria per violazione di domicilio, occupazione abusiva o invasione di terreni ed edifici.

Quando non c’è lo sconto Imu in caso di comodato gratuito d’uso

In virtù di quanto sopra esposto ci si domanda quando, invece, l’Imu non può essere oggetto di sconto in caso di comodato d’uso gratuito. In primis, per le abitazioni cosiddette di lusso, ossia per le categorie catastali A1, A8, A9, non è possibile beneficiare di tale sconto.

Non è ammesso anche nel caso in cui il comodato d’uso sia concluso tra parenti diversi da genitori e figli e quindi nel caso di contratto perfezionato tra nonno e nipote non si potrà profittare di questa chance di risparmio.

Nel caso in cui si tratti di due case appartenenti a due comuni differenti come prima e seconda casa, lo sconto non è riconosciuto, così come nel caso in cui vi siano proprietari di 3 o più immobili ad uso abitativo.

Se il comodatario non adibisca la casa ricevuta in comodato d’uso ad abitazione principale non potrà beneficiare di quanto sopra esposto. Infine con riferimento al requisito della residenza è necessario che i proprietari (nel nostro caso i figli) non siano residenti all’estero e che non vi sia la residenza in un Comune e la seconda casa in un altro Comune differente.

Donazione con riserva di usufrutto: chi paga Imu

Esiste una differenza tra il comodato gratuito e la donazione con riserva di usufrutto in ordine al pagamento dell’Imu.

Infatti nel caso classico in cui un genitore dona la propria casa a un figlio riservandosi il diritto di usufrutto, sarà l’utilizzatore dell’immobile, ossia l’usufruttuario, a dover sostenere tale tassa; ciò accade tutte le volte in cui il genitore decide di continuare ad abitare nell’immobile donato fino alla propria morte, facendosi carico delle spese connesse al suo utilizzo.

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La richiesta, oltre a non prevedere un corrispettivo, consente di conoscere le tasse e le imposte legate alla donazione o qualsiasi altro si intenda stipulare; pianificare il budget a disposizione rappresenta una fase da non sottovalutare, al fine di arrivare al rogito notarile in modo consapevole e sereno.


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Editore: Redazione Notaio Facile. Articolo pubblicato dall'editore e scritto personalmente da esperti in ambito notarile. Coperto da copyright ©

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