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Ecco come ho acquistato casa per mio figlio minorenne

Perché ho deciso di comprare casa a mio figlio minorenne

Ecco come ho acquistato casa per mio figlio minorenneSono una donna di 40 anni e ho un figlio di 17 anni che a breve si diplomerà al conservatorio e andrà a specializzarsi in un’altra importante scuola a Milano. Per lavoro ho sempre vissuto a Roma ma questo cambiamento di vita di mio figlio, nell’attesa che compia 18 anni, mi ha portato a pensare alla possibilità di comprargli una casa. Sicuramente l’idea dell’affitto a Milano non sarebbe stata assurda, soprattutto per un ragazzo così giovane, tuttavia gli affitti in questa città sono davvero molto alti.

Ho da poco ricevuto in eredità da mio padre una ingente somma di denaro, frutto dei suoi sacrifici come imprenditore in un’azienda del settore tessile che ha chiuso poco prima che lui morisse. Mi ha lasciato come figlia unica la somma di 300.000 euro, la quale sommata ad altri miei risparmi mi darebbe la possibilità di acquistare un appartamento. Decido, quindi, di parlarne anche con il mio compagno, nonché suo padre, per capire il da farsi.

Acquisto casa per minore

Il padre non era molto d’accordo all’inizio, in relazione al fatto che un ragazzino ancora non maggiorenne fosse già proprietario di una casa. L’idea di acquistarla per me non mi convinceva, essendo oltretutto già titolare della mia casa di proprietà e abitazione. L’idea di investire in un appartamento il denaro ricevuto mi sembrava in quel momento l’idea migliore sia per me che per mio figlio. Avrei potuto aspettare un anno e la sua maggiore età ma decisi ugualmente di provarci per intestargli subito la casa.

Decido quindi di recarmi da un Notaio per parlare della situazione e provare a organizzare il rogito, dopo avere trovato la casa che facesse al caso nostro. Vengo, infatti, a conoscenza di un appartamento sito in periferia a Milano, non molto lontano dalla scuola di musica che avrebbe frequentato mio figlio dopo il diploma del conservatorio. Il costo di questo appartamento era pari a 330.000 euro, come emerse dall’incontro con l’agente immobiliare e il venditore.

L’appuntamento dal Notaio

Ci rechiamo io e il mio compagno con mio figlio dal Notaio per capire il da farsi, prima ancora di prendere l’appuntamento con il venditore. Ebbene, spiego al Notaio la mia volontà di pagare la casa per mio figlio, con acquisto della proprietà da parte sua. In sostanza, io vorrei pagare la casa con i miei risparmi e intestarla direttamente a mio figlio, come se alla fine l’avesse acquistata lui stesso. Il Notaio mi spiega che è possibile compiere questa operazione, mediante un mio intervento all’atto come terzo che paga al venditore.

Sarebbe una normale compravendita dove l’acquirente è mio figlio ma il soggetto che paga sarei io, adempiendo come terzo all’obbligo di pagare il prezzo della casa. Avrei, quindi, dovuto firmare anche io. Mi chiede, inoltre, se sia anche madre di altri figli, oltre a lui. Mi spiega che pagando io il prezzo della casa, avrei in sostanza effettuato una donazione della casa a mio figlio e questo avrebbe potuto creare problemi ad altri miei figli in futuro.

Come pagare la casa per mio figlio

Non avendo altri figli il rogito non mi avrebbe portato problemi da questo punto di vista quindi decisi di procedere. Avrei fatto l’assegno direttamente a favore del venditore e sarei stata dichiarata come terza pagante nel rogito davanti al Notaio, ma mio figlio sarebbe rimasto l’acquirente.

Come può acquistare mio figlio minorenne

Il principale problema che mi manifestò il Notaio dopo avergli esplicato la mia volontà di intestare la casa a mio figlio, riguardava proprio la sua capacità a intervenire nell’atto e firmare. Questo ovviamente non era possibile essendo lui ancora minorenne e avendo solo io e suo padre la rappresentanza quindi la capacità di acquistare, vendere e compiere altri atti in suo nome e conto.

Il Notaio ci spiega che non sarebbe bastata la nostra firma in sostituzione della sua, o comunque quella di un solo genitore, ma sarebbe stato necessario chiedere un’autorizzazione al giudice. Questo in quanto, nel momento in cui io decida di fare acquistare una casa a mio figlio, deve esserci un giudice che stabilisca esattamente se questo acquisto possa essere o meno nel suo interesse. La situazione, quindi, si complica e il Notaio mi chiede se non voglia attendere un anno che mio figlio compia la maggiore età. Io continuo comunque ad essere convinta.

L’autorizzazione richiesta dal Notaio

Decido di incaricare il Notaio per richiedere l’autorizzazione. Non volevo attendere oltre, perché l’appartamento che avevo trovato era perfetto per mio figlio, era anche il  momento giusto, avendo ricevuto il denaro in eredità. Aspettando il compimento della maggiore età, avrei potuto rischiare di perdere quella opportunità di un appartamento nelle vicinanze della sua scuola di musica.

Il Notaio mi disse che avremmo comunque dovuto attendere, dopo la presentazione del ricorso, l’esito per capire se per il giudice si sarebbe trattato di un acquisto favorevole a mio figlio o meno. Dopo aver pagato al Notaio le spese per questo ricorso, nell’attesa che fosse stato autorizzato l’acquisto, organizzammo comunque la vendita con il proprietario della casa. Egli fornì tutta la documentazione dell’appartamento al Notaio e fissammo l’atto per il mese successivo.

La stipula dal Notaio

Dopo aver ottenuto l’autorizzazione, fortunatamente riuscimmo a organizzare il mese successivo la vendita. Per il giudice, infatti, si trattava di un acquisto favorevole per consentire al ragazzo di proseguire gli studi. Inoltre, la certezza di avere già denaro liquido, senza dovere porre a suo carico un eventuale mutuo, fu un ulteriore motivo di autorizzazione. Con questo documento, ci rechiamo dal Notaio io, il mio compagno, il venditore e figlio. Egli, tuttavia, non firmò, essendo sufficiente la firma mia e del mio compagno, in qualità di genitori esercenti la responsabilità genitoriale. Decise ugualmente di essere presente davanti al Notaio per essere consapevole di tale acquisto. Il prezzo, poi, è stato pagato da me con un assegno semplice al venditore.

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