Acquisto società da parte di un minore

Incapaci e impresa: l’intervento del Notaio

Acquisto società dal notaio da parte di un minoreUn minore di età non è capace di agire ma può compiere molti atti, anche di straordinaria amministrazione, con le dovute rappresentanze e autorizzazioni.

Ad esempio, un minore può vendere o acquistare una casa, ma non interverrà personalmente dal Notaio: lo faranno i genitori, i quali intervengono al rogito non in proprio ma in nome e per conto del minore, di cui sono legali rappresentanti per legge; occorre l’autorizzazione del giudice tutelare all’atto da compiere.

Ciò vuol dire che, in primo luogo, sono i genitori ad effettuare una valutazione di convenienza sull’atto da fare; in seguito si presenta un ricorso al Giudice che dovrà autorizzarlo. Questo discorso non vale per l’esercizio dell’impresa. Un genitore non può aprire una partita IVA al figlio minore, né può andare dal Notaio e chiedere che sia costituita una società tra i suoi figli minori, o tra un figlio minore e altri soggetti maggiorenni, se si tratta di una società individuale o una società di persone.

Continuazione dell’impresa

Se non può iniziare un’attività imprenditoriale,  un minore può continuare l’attività di impresa. Ciò può succedere quando tale impresa sia da lui ricevuta in successione o donazione. Ad esempio, quando un minore sia destinatario di una disposizione testamentaria da parte del nonno, avente ad oggetto l’azienda di famiglia.

In questo caso, come vedremo può prendere varie decisioni, se inerenti la continuazione o l’affitto. L’esercizio da parte dell’impresa consegue sempre ad una derivazione esterna, non può mai costituirla da sé. Qualora il testamento o la donazione siano stati rogitati dal notaio, questi potrà successivamente indicare alle parti come effettuare il ricorso e come procedere. Per questo, è opportuno fare precedere la scelta da un colloquio con il Notaio.

Diverse ipotesi di continuazione

Come detto, sono due le ipotesi principali nelle quali è possibile essere autorizzati a continuare l’impresa per il minore. La prima è la donazione, rogitata dal Notaio con autorizzazione del giudice tutelare all’accettazione della stessa; la seconda è l’acquisto per successione. L’autorizzazione alla continuazione può essere rilasciata solo sul presupposto che l’azienda faccia già parte del patrimonio del minore, per essere stata accettata con beneficio di inventario. In questo caso, saranno necessarie sia l’autorizzazione ad accettare la donazione o la successione, sia quella a continuarla.

Dal Notaio per disporre dell’impresa del minore

Qualora il minore di età abbia ricevuto in successione una impresa, come sopra detto, può chiedere l’autorizzazione a continuarla, restandone titolare formalmente.

Saranno comunque i genitori a gestirla per suo conto, sebbene formalmente sia intestata a lui. Quando raggiungerà la maggiore età, invece, potrà gestirla da solo. I genitori potrebbero anche non ritenere conveniente per il minore una scelta di questo tipo, ovvero potrebbero anche non chiedere alcuna autorizzazione, non volendo che questa azienda entri a far parte del patrimonio del minore.

Ciò perché magari è una impresa difficile da gestire o con debiti, che né loro né il minore possano essere in grado di sanare. In questo caso, potrebbero legittimamente propendere per una vendita o per un affitto. In tal caso non si dubita della necessità dell’autorizzazione del giudice tutelare qualora intendano venderla.

Anche il Notaio può occuparsi del ricorso al Giudice?

Sì, si può chiedere al Notaio di occuparsi anche del ricorso al Giudice per ottenere l’autorizzazione al rogito.

Quale rogito si può stipulare?

I genitori possono propendere per una vendita o per una locazione. Ad esempio, nel caso dell’affitto di azienda, potrebbero consentire che il minore resti il proprietario, ma l’azienda venga affittata a favore di terzi soggetti, che la gestiscano finché il titolare raggiunga la maggiore età.

Il minore emancipato: un’eccezione alla regola

Il minore emancipato è un minore al quale viene attribuita una limitata capacità di agire, ovvero di compiere determinati atti anche tramite rogito notarile. Ciò avviene quando il minore contrae matrimonio, si sposa e ottiene un’autorizzazione al compimento di alcuni atti giuridici. Il minore emancipato, vale il minore coniugato e di diritto emancipato, può esercitare una impresa commerciale senza l’assistenza del curatore, ovvero di un soggetto che lo rappresenti.

Questo vuol dire che si tratta di una ipotesi eccezionale in cui anche un minore può chiedere al Notaio di fare parte di una società in nome collettivo, presentandosi dal Notaio insieme ad altri soci, oppure una impresa individuale.

Lasciare l’azienda per testamento al minore

Un modo per prevenire tutte le problematiche burocratiche di cui sopra, potrebbe essere quello di disporre per testamento dell’azienda di famiglia. Si può andare dal Notaio per stipulare un testamento pubblico, nel quale effettuare un legato a favore del proprio figlio o del proprio minore.

Qualora all’apertura della successione il beneficiario dell’azienda sia maggiorenne non sorgono problemi. Quando si redige un testamento generalmente non si è a conoscenza della data di apertura della successione, per cui non si può sapere se sarà ancora minorenne. Il testatore però, su consiglio del Notaio, potrebbe già predisporre una regolamentazione dell’azienda. Vediamo in che modo.

Nominare un curatore speciale

Il testatore potrebbe nominare un curatore speciale, ovvero una persona che gestisca l’azienda per il tempo in cui il beneficiario sia minorenne. In questo modo, i genitori non dovranno occuparsi di questa azienda, soprattutto per l’ipotesi in cui non sono esperti del settore. È preferibile che questo curatore sia nominato con un testamento pubblico redatto dal Notaio, in modo che possano esserne verificati i requisiti previsti dalla legge. Prima di nominare il curatore, occorre attribuire l’azienda o con una istituzione ereditaria o con un legato, avente ad oggetto specificamente l’azienda.

Dopo che il minore avrà compiuto la maggiore età, potrà avere la sua partita IVA e diventare imprenditore individuale, gestendo personalmente l’azienda. Fino ad allora, sarà solo proprietario dell’azienda, per averla ricevuta in successione, senza gestirla personalmente.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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