Acquisto casa con vincolo paesaggistico

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Vincolo paesaggistico: di cosa si tratta

Il vincolo paesaggistico è un vincolo imposto dallo Stato sulla costruzione di beni immobili, quindi su edifici e terreni i quali, per la loro collocazione geografica, hanno un particolare pregio che ne limita la edificabilità. Tale vincolo ne condiziona sia la costruzione sia la successiva circolazione dell’immobile, che per essere ad esempio venduto necessità di una specifica autorizzazione.

Quando si deve costruire una casa si chiede al Comune il permesso di costruire; l’ente comunale rileva la eventuale presenza di un vincolo sul terreno sul quale si intende effettuare il lavoro edilizio e pone in tal senso dei limiti. Oltre al Comune deve pronunciarsi la Soprintendenza dei beni culturali, la quale ad esempio può limitare la edificazione a un determinato numero di metri in altezza, per non contrastare con il paesaggio circostante.

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Come venire a conoscenza del vincolo paesaggistico?

Una persona vuole acquistare una casa. Come fa a venire a conoscenza di un eventuale vincolo paesaggistico sulla casa? Di regola è il venditore che dichiara tale sussistenza all’acquirente, in quanto è anche nel suo interesse comunicarlo in relazione alla necessità di seguire determinate procedure per l’operazione di vendita. Recatesi dal Notaio, le parti possono esporre la questione e chiedere al pubblico ufficiale che effettui le ricerche opportune per rinvenire il vincolo e capire come procedere.

Si può in primo luogo controllare sul Piano Paesaggistico Regionale, nel quale sono iscritti tutti gli immobili sui quali sussiste qualche vincolo paesaggistico, nonché tutti i territori che possono aver subito un intervento in tal senso. Il Notaio per sicurezza potrà richiedere il certificato di sussistenza del vincolo paesaggistico all’ufficio competente della Soprintendenza.

Quali possono essere le aree sottoposte a un vincolo paesaggistico?

Sono generalmente sottoposti a vincolo i territori che si trovano in fascia costiera, vicini a laghi, mari, fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua in territori montani di particolare importanza o all’interno di parchi e riserve nazionali.

Anche le zone di interesse archeologico, i territori coperti da foreste e boschi, ancorchè danneggiati o percorsi dal fuoco e quelli sottoposti a vincoli di rimboschimento possono rientrare. Edificare in questi luoghi, così come acquistare, può essere spesso sottoposto a limiti.

Quali problemi può comportare acquistare una casa sottoposta a vincolo?

Non ci sono particolari problemi se non la necessità di rispettare degli adempimenti burocratici legati alle autorizzazioni da richiedere e al rispetto del diritto di prelazione come vedremo. Tuttavia, bisogna essere consapevoli delle problematiche legate anche ad una eventuale rivendita della casa, anch’ella sottoposta ai presenti adempimenti. Il vincolo, infatti, permane anche in capo al nuovo proprietario, rispetto a colui che ha edificato l’immobile. Può infatti accadere che si abbia immediatamente bisogno di una casa e che invece il rogito notarile richieda del tempo prima della sua conclusione.

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Denuncia alla Soprintendenza e diritto di prelazione

L’acquisto di un immobile sottoposto a vincolo paesaggistico comporta che la compravendita venga successivamente denunciata alla Soprintendenza. L’ente che ha posto il suddetto vincolo deve essere informato del cambio di proprietà, rispetto all’originario titolare al quale aveva dato l’autorizzazione ad edificare in quel determinato territorio sottoposto a vincolo. La denuncia serve anche per consentire alla stessa di esercitare entro sessanta giorni dall’atto la prelazione legale che le viene concessa.

La Soprintendenza, infatti, ha diritto di prelazione nell’acquisto di beni sottoposti a vincolo. Ciò vuol dire che la stessa deve essere preferita a terzi qualora il proprietario intenda vendere. L’acquirente di una casa sottoposta a vincolo, pertanto, dovrà firmare un rogito di compravendita il quale sarà sottoposto alla condizione sospensiva negativa del mancato esercizio della prelazione. Dovrà essere consapevole che il proprio acquisto potrebbe non andare a buon fine. Cosa vuol dire ciò? Significa che fino a che non siano decorsi i termini previsti per la prelazione in favore dello Stato, l’acquirente non potrà definirsi proprietario della casa, sebbene abbia firmato l’atto pubblico notarile.

Come fare per assicurarsi l’acquisto della casa?

Molto spesso questa clausola si rivela essere un pro forma, in quanto prima di realizzare la contrattazione, è opportuno che l’acquirente si rechi presso la Soprintendenza per informarsi in ordine alla volontà dell’ente in ordine a quella determinata casa. In ogni caso, qualora entro i sessanta giorni suddetti l’ente dovesse decidere di esercitare la prelazione e, quindi, di acquistare, l’acquirente non avrebbe pagato nulla al venditore. . Sarà sempre però necessario rispettare l’iter previsto dalla legge, non essendo ammissibile una rinuncia preventiva al diritto di prelazione.

Conviene acquistare una casa sottoposta a vincolo paesaggistico?

Una casa sottoposta a vincolo paesaggistico a livello economico non presenta molte differenze sul fronte delle spese notarili. Le imposte, infatti, si applicano ugualmente considerando l’acquisto come prima o come seconda casa. Quindi si paga normalmente la imposta di registro, le imposte ipotecarie e catastali.

Per quanto concerne il corrispettivo, invece, dipende dalla situazione da valutare caso per caso. L’acquirente potrebbe chiedere una riduzione del prezzo relativo al valore della casa, in virtù dell’attesa e dell’incertezza legata alla possibilità che la Soprintendenza eserciti il proprio diritto di prelazione e, quindi, impedisca che la vendita vada a buon fine. Il corrispettivo in sé, invece, potrebbe essere più alto di una casa normale in quanto il vincolo comporta il fatto che la casa si trovi in un contesto paesaggistico di alto livello e questo viene generalmente considerato un incremento di valore (si pensi ad una casa in riva al mare oppure con paesaggio di montagna alle spalle).

Ristrutturare casa dopo acquisto dal Notaio

Quando si acquista una casa con un vincolo paesaggistico, occorre essere consapevoli anche delle successive vicende che dovessero eventualmente realizzarsi. Per questo, è bene affidarsi a un Notaio che segua la contrattazione e che informi anche l’acquirente delle possibilità di successiva gestione dell’immobile.

Qualora l’acquirente intenda acquistare per poi procedere alla ristrutturazione, deve comprendere che il vincolo permane sulla casa anche successivamente. Ciò significa che se intende ristrutturare, deve rivolgersi all’ente di riferimento della Soprintendenza per ottenere l’autorizzazione, in quanto il vincolo permane e circola con il bene.

Una volta che si costruisce una casa con un vincolo paesaggistico, tale vincolo non si estingue con la cessione dell’immobile ma circola con esso. Allo stesso modo, se intende vendere la casa, dovrà rispettare l’obbligo di denuncia e di attribuzione all’ente del diritto di prelazione.

Ciò vale solo per il vincolo paesaggistico?

No, quanto detto si estende anche alle case su cui è costituito un vincolo storico, artistico, culturale a tutela di determinati interessi pubblici.

Vincolo paesaggistico e notaio

È utile conoscere sin dall’inizio se un immobile abbia un vincolo paesaggistico in quanto potrebbe essere un criterio discriminante per la scelta della casa. In alcuni casi si potrebbero per esempio avere diverse opzioni e la presenza di tale vincolo potrebbe essere il motivo per il quale non si scelga quella casa. Consultarsi con un notaio per una consulenza sin dall’inizio può essere decisivo e importante per evitare di commettere errori.

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Editore: Redazione Notaio Facile. Articolo pubblicato dall'editore e scritto personalmente da esperti in ambito notarile. Coperto da copyright ©
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