È possibile che un soggetto beneficiario di amministrazione di sostegno acquisti casa dal Notaio? Chi interviene all’atto?
- Acquisto casa da parte di soggetti incapaci
- Amministrazione di sostegno: cenni generali
- Chi viene nominato come amministratore di sostegno solitamente?
- Chi viene nominato come amministratore di sostegno solitamente?
- A cosa serve il decreto di nomina
- Cosa contiene il provvedimento di nomina
- L’acquisto di una casa da parte del beneficiario: come funziona?
- Il notaio deve richiedere per il rogito un’autorizzazione?
- Come il beneficiario di amministrazione di sostegno paga il venditore?
Acquisto casa da parte di soggetti incapaci
Per acquistare una casa dal Notaio occorre avere la capacità di agire, ovvero la capacità di porre in essere atti di straordinaria amministrazione, che si acquista al compimento del diciottesimo anno di età. Anche dopo, vi sono situazioni in cui non si è titolari di questa capacità di agire, ma ciò non toglie che si possa diventare titolari di diritti quali la proprietà di una casa.
Si pensi, ad esempio, alla possibilità che un genitore acquisti casa a favore del proprio figlio minorenne, di cui ha la responsabilità genitoriale. Vi è addirittura la possibilità di acquistare una casa o donarla a favore di un nascituro, per il quale manifesta il consenso il futuro genitore. Spesso si presentano dal Notaio, pertanto, genitori o tutori, titolari del potere di intervenire in nome e per luogo del soggetto incapace. Lo stesso vale anche per l’amministrazione di sostegno.
A seconda del singolo caso saranno presenti persone diverse con singole autorizzazioni rilasciate dai giudici competenti. È compito del notaio accertarsi che le persone presenti per il rogito siano autorizzate e quindi legittimate a compiere determinati atti, ad esempio come l’acquisto di una casa.
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Amministrazione di sostegno: cenni generali
La legge n.6/2004 ha istituito l’amministrazione di sostegno, a tutela di soggetti particolarmente deboli. Il presupposto affinché ad una persona venga nominato un amministratore di sostegno è la impossibilità, anche parziale e temporanea, di provvedere ai propri interessi.
La nomina avviene da parte del Giudice Tutelare, mediante un provvedimento che, in caso di atto notarile, deve essere consegnato al Notaio affinché possa attestare la capacità del soggetto e l’individuazione dell’amministratore di sostengo.
Il giudice tutelare deve stabilire la cura della persona e la cura del patrimonio con il minore sacrificio possibile della capacità di agire. Infatti, la Cassazione afferma che il beneficiario di amministrazione di sostegno non può essere definito un soggetto incapace.
Chi viene nominato come amministratore di sostegno solitamente?
Quando viene nominato un amministratore di sostegno è importante che il giudice tutelare analizzi anche la singola e peculiare situazione familiare in cui versa la persona che necessita di tale figura.
Spesso l’amministratore di sostegno è una persona molto vicina al beneficiario, ad esempio un convivente, un genitore, un figlio o un fratello: deve trattarsi, quindi, di una persona che stabilmente ha a che fare con la persona bisognosa.
Chi viene nominato come amministratore di sostegno solitamente?
Quando viene nominato un amministratore di sostegno è importante che il giudice tutelare analizzi anche la singola e peculiare situazione familiare in cui versa la persona che necessita di tale figura.
A cosa serve il decreto di nomina
Quando si presenta dal Notaio un beneficiario di amministrazione di sostegno, unitamente al suo amministratore, richiedendo di acquistare una casa, in primo luogo il Notaio richiede alle parti il decreto di nomina. Si tratta del provvedimento del Giudice Tutelare con il quale questi definisce durata e contenuto dell’amministrazione, con particolare attenzione agli atti per compiere i quali il beneficiario dell’amministrazione di sostegno necessita dell’assistenza dell’amministratore.
Questo tipo di figura, infatti, non è grave come l’interdizione e l’inabilitazione, pertanto nel decreto il Giudice può inserire atti che il beneficiario può anche compiere da solo, oltre ad atti per i quali ovviamente è necessaria l’assistenza dell’amministratore.
Cosa contiene il provvedimento di nomina
Le misure che vengono adottate a tutela del beneficiario di amministrazione di sostegno rappresentano provvedimenti su misura per la persona con menomazione o disabile. Questa è la differenza con le tutele più forti previste per l’inabilitato e per l’interdetto e di conseguenza la capacità di agire è la regola e l’incapacità rappresenta l’eccezione. A seconda della gravità sarà prevista un amministratore di sostegno in funzione di rappresentanza o in funzione di assistenza.
L’amministrazione di sostegno in funzione di rappresentanza
Nel caso in cui sia nominato un amministratore di sostegno in funzione di rappresentanza, l’amministratore di sostegno può essere definito come un rappresentante legale che agisce in nome e per conto del beneficiario. Questa è la forma di tutela più forte nell’ambito dell’amministrazione di sostegno. Ciò significa che davanti al notaio per la stipula dell’atto comparirà soltanto l’amministratore di sostegno e sarà lui a firmare l’atto.
L’amministrazione di sostegno in funzione di assistenza
Nel caso in cui, invece, sia nominato un amministratore di sostegno in funzione assistenziale, la tutela può essere definita leggermente inferiore in quanto gli atti vengono compiuti dal beneficiario, ma con il consenso dell’amministratore di sostegno. Ciò vuol dire che dinanzi al notaio dovranno comparire entrambi e che serve il consenso di entrambi per la stipula degli atti notarili. In assenza del consenso del rappresentato (ossia del beneficiario dell’amministrazione di sostegno) l’atto è nullo, mentre in assenza del consenso dell’amministratore di sostegno l’atto è annullabile. Per tali ragioni sia il beneficiario dell’amministratore di sostegno che l’amministratore, dovranno firmare l’atto.
Quali atti possono essere compiuti senza assistenza, né rappresentanza?
È possibile anche che il decreto di nomina preveda che determinati atti possono essere compiuti dal solo beneficiario senza alcuna rappresentanza, né assistenza. In particolare è opportuno precisare che ci sono degli atti che vengono definiti personalissimi e che non possono prevedere alcuna forma di rappresentanza, né legale, né volontaria. Esempi di tali atti sono rinvenibili nella capacità di contrarre matrimonio, di fare testamento o di riconoscere un figlio nato fuori dal matrimonio.
In caso di acquisto di una casa, cosa deve controllare il Notaio nel decreto?
Il Notaio riceverà la copia di un decreto e verificherà che la compravendita sia inserita tra gli atti per i quali è necessaria l’assistenza dell’amministratore. In questo caso, richiederà che siano presenti entrambi all’atto.
L’acquisto di una casa da parte del beneficiario: come funziona?
Come abbiamo anticipato, il beneficiario dell’amministrazione di sostegno non perde del tutto la propria capacità, anzi è considerato un soggetto capace salvo eccezioni. Può trattarsi di una persona novantenne che ha perso la propria lucidità, oppure una persona più giovane affetta da una forma di ritardo mentale non grave, oppure da una persona affetta dalla sindrome di Down in maniera non grave; ancora, una persona che ha subito un incidente stradale che ha ridotto la propria capacità di gestire i propri affari. Per questo motivo, può acquistare una casa e decidere di farlo anche in autonomia, a seconda della gravità della sua incapacità descritta nel decreto di nomina. Per tali ragioni il decreto di nomina è fondamentale.
Ovviamente, per l’acquisto di una casa dovrà essere affiancato o del tutto rappresentato dal suo amministratore, con il quale il Notaio si potrà interfacciare e definire la stipula del rogito.
Il Notaio deve richiedere per il rogito un’autorizzazione?
Per quanto concerne l’autorizzazione, occorre rifarsi al decreto di nomina. Il Notaio riceverà la copia del decreto di nomina, nel quale vengono indicati gli atti che il beneficiario può compiere da solo e gli atti, generalmente di straordinaria amministrazione quale la vendita, per cui occorre l’assistenza o la rappresentanza dell’amministratore.
Inoltre, vengono indicati anche gli atti per i quali occorre l’autorizzazione. Generalmente la compravendita è uno di questi in quanto considerato atto di straordinaria amministrazione. È possibile che sia lo stesso amministratore a richiedere l’autorizzazione al Giudice Tutelare con un ricorso; oppure, un parente stretto del beneficiario, quando richiede la nomina dell’amministratore, può richiedere anche contestualmente l’autorizzazione. In questo caso, il Notaio riceverà la copia del decreto di nomina, contestualmente all’autorizzazione.
Come il beneficiario di amministrazione di sostegno paga il venditore?
Così come acquista una casa, il soggetto incapace può tranquillamente essere autorizzato a prelevare del denaro ed effettuare il pagamento del prezzo. Il venditore è tutelato dal rogito notarile e dal fatto che il Notaio effettua tutti i controlli del caso, assicurando un pagamento certo e verificato.
Se si tratta, come normalmente avviene per la vendita, di una ingente somma di denaro, sarà l’amministratore autorizzato a recarsi in Banca per questo, prelevando la disponibilità che sussiste sul conto corrente del beneficiario. Se questi ha una incapacità non grave, come attestato dal decreto, potrà accompagnare l’amministratore e prelevare con la sua assistenza il denaro necessario. Al momento del rogito, sarà consegnato l’assegno o il bonifico a seconda dei casi, come in qualsiasi altro atto pubblico di compravendita.
L’ufficio di amministratore di sostegno è retribuito?
No, non è retribuito, perché non si tratta di un lavoro. È un cosiddetto ufficio di diritto privato gratuito. Nel caso in cui sia nominato un soggetto esterno rispetto alla famiglia, non è raro che l’amministratore di sostegno richieda ed ottenga dal giudice tutelare la liquidazione di un’ equa indennità, con autorizzazione al prelievo dal conto corrente del beneficiario.