Acquistare una mansarda dal notaio

Acquisto di una mansarda dal notaio

acquisto mansarda dal notaioNel contesto immobiliare, il notaio rappresenta una figura cardine, sia nelle fasi precedenti, sia al momento in cui le parti son pronte per la stipula. Gli investimenti immobiliari possono essere di vario genere, poiché di vario genere sono gli immobili da poter acquistare. Uno fra questi è rappresentato dalla mansarda: vediamo quando conviene stipulare un atto notarile di acquisto e la documentazione che occorre in questo caso.

L’acquisto di una mansarda dal notaio: cenni generali

La mansarda è uno spazio abitativo normalmente collocato nella parte superiore di un edificio, nello specifico nella parte sottostante, rispetto al tetto. A differenza del cosiddetto sottotetto (che però nel linguaggio comune viene utilizzato come sinonimo), la mansarda è una superficie abitabile. Per essere considerata tale, l’immobile deve avere essere in possesso di determinati parametri numerici in termini di distanza, nello specifico possedere un’altezza minima tra pavimento e soffitto. Ecco quali documenti servono nel caso in cui si voglia compiere questo acquisto immobiliare.

Documenti che servono per il rogito notarile

Innanzitutto è bene precisare che, la mansarda, come qualunque altro immobile, necessita di atto pubblico notarile, relativamente a qualunque atto di disposizione sulla stessa, che sia una compravendita, oppure anche una donazione.

I documenti dei quali sicuramente non si può fare a meno, e che quindi bisogna procurarsi, saranno, oltre che i documenti di identità dei soggetti coinvolti nell’atto (comprensivi di codice fiscale), tutti quelli che riguardano la corretta identificazione della mansarda, e le sue caratteristiche. Nello specifico, una visura catastale, sebbene il notaio stesso si occuperà di procurarsi una visura che sia la più aggiornata possibile (in catasto, la mansarda abitabile, è individuata con la categoria A/2 o A/4, a differenza del sottotetto non abitabile che invece è C/2).

Sarebbe importante, poi, recuperare l’atto di provenienza della mansarda, cioè il titolo grazie al quale il venditore è diventato proprietario della stessa. All’interno di questo atto, presumibilmente, saranno stati anche indicati i titoli edilizi che hanno dato luogo alla costruzione dell’edificio in cui la mansarda si trova, poiché il titolo deve essere inserito in atto, come apposita menzione urbanistica; anzi, se nel frattempo l’immobile è stato oggetto di ristrutturazioni particolari o di altri lavori, bisognerà individuare anche i titoli successivi, rispetto a quello che ha dato origine all’edificazione iniziale. Non bisogna dimenticare, inoltre, di procurarsi l’attestato di prestazione energetica, trattandosi di immobile che deve essere comunque vissuto e sfruttato per le esigenze abitative, e dunque necessita di impianto di climatizzazione.

Perché comprare una mansarda

Una volta capito quali documenti servono ed individuato strutturalmente di cosa si tratti, vediamo perché può essere utile scegliere di orientarsi sul comprare una mansarda, piuttosto che optare per un’altra tipologia di immobile. C’è da dire che diverse persone la preferiscono, rispetto al classico appartamento. In primo luogo, sicuramente per il risparmio di spesa in termini di prezzo: una mansarda vivibile e della giusta misura, ha un costo notevolmente e sicuramente inferiore. In particolare può rappresentare la giusta soluzione abitativa per chi vive da solo, oppure in coppia, e non necessità di particolare spazio. Inoltre, all’interno di una superficie più ristretta, sarà più semplice anche riuscire a contenere i vari consumi.

Come poterla utilizzare

La mansarda è un immobile che potrebbe essere definito come jolly, cioè può essere impiegato per varie esigenze. Non solo come acquisto autonomo e assestante, ma in funzione di uno scopo più articolato: infatti la si potrebbe utilizzare anche come dependance di un appartamento, magari adibendola ad una finalità specifica, per esempio quale luogo di ritrovo, o in generale come spazio dedicato agli ospiti.

Un altro utilizzo pratico, lo si potrebbe realizzare in questo modo. Potrebbe succedere che mansarda acquistata, si trovi in esatta corrispondenza di un appartamento (di cui già si è proprietari, o che si sta acquistando in contemporanea). Ciò significa che la mansarda e l’appartamento potrebbero trovarsi uno sopra l’altro. Così facendo, dopo che siano stati eseguiti appositi lavori di ristrutturazione, si otterrà un immobile su due livelli.

I vantaggi di unire mansarda e appartamento

Una volta prospettata questa potenziale soluzione, potrebbe essere utile chiedere informazioni al notaio sull’utilizzo dello strumento più idoneo. L’unificazione di due unità immobiliari, nel caso specifico, di mansarda e sottostante appartamento, può avvenire con atti notarili separati ed in momenti differenti, oppure contemporaneamente e con un unico atto. La procedura di accorpamento può assumere varie forme, una fra queste è la cosiddetta fusione. Ciascuna delle soluzioni, però, prevede determinati presupposti e regole, quindi è sempre opportuno affidarsi alla prudente (e preventiva) informativa del professionista notarile.

Quanto costa l’atto notarile per acquisto mansarda

Il costo di un atto notarile per l’acquisto di una mansarda è composto da varie voci di spesa. Relativamente alla tipologia di imposte, sono le stesse normalmente previste per una semplice compravendita immobiliare. L’imposta di registro rappresenta sempre l’imposta principale, avente un’aliquota del 9%. Inoltre vanno anche considerate le imposte ipotecarie e catastali, che normalmente hanno un ammontare di 50 euro ciascuna. Va poi tenuto conto dell’onorario del notaio, che la parte acquirente individuerà per il rogito.

Come risparmiare nel comprare una mansarda

I costi ora accennati, potrebbero subire una riduzione, qualora ci siano i presupposti oggettivi e soggettivi, affinché si possano applicare le agevolazioni prima casa.

Ecco che, anche nel caso di acquisto di una mansarda, qualora si tratti della prima casa di abitazione, e qualora sia catastalmente individuata nel modo corretto (quindi non sia catastalmente di categoria C, ma A), potrebbe essere possibile usufruire di questi sgravi fiscali. In questo caso, verrebbe ridotta l’aliquota dell’imposta più alta, cioè l’imposta di registro, dal 9% al 2%. Relativamente, invece all’imposta ipotecaria e a quella catastale, dovranno essere corrisposte in egual importo, dunque nella misura fissa di 50 euro l’una.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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