Calcolo delle spese notarili per credito d'imposta


I risultati di questi conteggi sono da intendersi a carattere generale ed esemplificativo in quanto il sistema è basato su valori indicativi e soggetti a variazioni. I risultati ottenuti potrebbero essere parziali, non includere alcuni costi e discostare anche di molto rispetto al reale valore. Per ottenere un preventivo completo e certo è buona norma CONTATTARE DIRETTAMENTE IL NOTAIO

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La legge prevede che parte delle imposte corrisposte in occasione dell’acquisto della prima casa possano originare un credito di imposta da utilizzare in detrazione alle imposte dovute dallo stesso soggetto, in occasione di un successivo acquisto.

Chi vende un'abitazione acquistata con le agevolazioni entro un anno dal primo acquisto, può vantare un credito di imposta al momento della nuova compravendita. video

CREDITO D’IMPOSTA: ALCUNI DETTAGLI

L'importo del credito è commisurato all'ammontare dell'imposta di registro o dell'IVA corrisposta sul primo acquisto agevolato e non può essere superiore all'imposta di registro o all'IVA da corrispondere in relazione al secondo acquisto.

Il meccanismo di compensazione del credito di imposta in occasione del secondo acquisto è utilizzabile immediatamente in sede di stipula, con compensazione dall'imposta di registro dovuta per il secondo acquisto; nel caso in cui sia soggetto ad IVA, il credito di imposta spetta ugualmente, ma non può essere utilizzato subito, bensì a compensazione di altre imposte future (come l'IRPEF) nell'arco dei 5 anni successivi all'acquisto, detraendo ogni anno dalla propria dichiarazione dei redditi 1/5 dell'imposta pagata sulla prima casa.

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CONSULENZA NOTARILE – CREDITO DI IMPOSTA

Anche questo aspetto fiscale può rappresentare un lato importante e da non trascurare della compravendita immobiliare. Il Notaio potrà fornirti una Consulenza su queste e molte altre tematiche.

Atto notarile per acquisto abitazione e Credito d’Imposta

Quello del Credito d’Imposta è un meccanismo forse non noto a tutti, ma che può essere di grande utilità quando si parla di compravendite immobiliari. Innanzitutto vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta e quale legge regola tale strumento. La norma è quella del dicembre 1998, n.448, valida a decorrere dal primo di gennaio del 1999 e prevede appunto un credito d’imposta per coloro che, entro un anno dalla vendita di un immobile precedentemente acquistato come prima casa, comprino un’altra casa non di lusso sia come prima casa sia ad altro titolo. Quindi: se possiedo una casa comprata come prima casa, acquistata con le Agevolazioni Prima Casa che abbiamo già visto altrove, la vendo e entro un anno compro un’altra abitazione, sia essa o meno prima casa, posso aver diritto a questo credito d’imposta. Ci sono delle condizioni.

credito di imposta dal notaioInnanzitutto la casa che viene venduta deve essere stata precedentemente acquistata, ovvero non deve essere pervenuta, ad esempio, per una successione o per donazione, indipendentemente dal fatto che il precedente proprietario l’avesse o meno comprata come prima casa. Per spiegarci meglio: se i genitori comprano un’abitazione, anche come prima casa, e poi decidono di donarla al figlio o alla loro morte il figlio la eredita, facendone la propria prima casa e in un secondo momento decide di venderla, NON potrà usufruire del credito d’imposta. Perché possa averne diritto, deve aver comprato personalmente l’abitazione come prima casa, quindi deve venderla ed entro un anno comprarne un’altra. Vi è poi un’altra serie precisa di eccezioni molto tecniche, per cui è bene informarsi chiedendo la consulenza di un professionista esperto nel campo: il Notaio saprà valutare al meglio la situazione e darvi indicazioni in merito agli strumenti messi a disposizione dalla normativa. Se una consulenza notarile è sempre importante, lo diventa ancora di più quando – come in questo caso – vengono stabiliti precisi termini temporali che possono cambiare le carte in tavola in modo significativo. A volte muoversi nel momento giusto può essere determinante per ottenere un risparmio considerevole.

Anche per calcolare l’ammontare esatto del credito d’imposta è bene rivolgersi a un professionista che sappia fornirci cifre certe: in ogni caso bisognerà prendere in considerazione le imposte di registro pagate in occasione dell’acquisto della prima casa (quella che viene venduta) oppure l’IVA pagata nella stessa occasione (abbiamo già visto queste due casistiche nella pagina dedicata alle Agevolazioni Prima Casa). A queste spese verranno comparate quelle previste per l’imposta di registro da pagare per il nuovo acquisto, oppure – se la compravendita è assoggettata a IVA – l’ammontare di quest’ultima. Dati alla mano, potremo determinare il credito d’imposta che ci spetta basandoci sul minore tra i due importi.

Consulenza notarile e utilizzo del Credito d’Imposta

Una volta verificato che abbiamo diritto a un Credito d’Imposta e il suo ammontare, possiamo determinare come utilizzare questo credito: la norma ci offre diverse possibilità, tra cui non sempre è facile scegliere. Anche in questo caso affidarsi alla competenza e all’esperienza di un Notaio può esserci di indubbio aiuto per prendere la decisione più conveniente nel caso specifico. Ogni situazione infatti è a sé stante ed è bene dunque che venga valutata da una persona esperta del settore, in grado di coglierne le implicazioni non solo nell’immediato, ma anche in termini più lontani nel tempo.

In ogni caso, il Credito d’Imposta non presuppone rimborsi: non potremo dunque ottenere questo denaro come rimborso da parte dello Stato. Potremo invece utilizzarlo per diminuire diverse tipologie di imposte: parliamo di imposte ipotecarie e catastali, imposte di registro, ma anche imposte sulle donazioni e sulle successioni. Altra nota importante: il Credito d’Imposta non può essere frazionato, va usato dunque tutto in un’unica soluzione. Si tratta di vincoli importanti da tenere in debita considerazione quando faremo le nostre scelte.

Viste dunque le regole cui sottostà il Credito d’Imposta per l’acquisto di abitazioni, cerchiamo di capire come possiamo utilizzarlo. Il primo modo è probabilmente è il più semplice: abbiamo già detto come il credito d’imposta corrisponda al valore minore tra l’imposta di registro o l’IVA della prima casa acquistata e l’imposta di registro o l’IVA della casa da acquistare. Se, dunque, l’importo della prima casa (quella che è stata venduta) si rivela essere la cifra inferiore tra le due, la scelta più semplice potrebbe essere quella di utilizzare il credito d’imposta per diminuire l’imposta di registro sulla casa che stiamo acquistando (se l’operazione non è assoggettata a IVA). Se questo non fosse possibile, abbiamo altre soluzioni a portata di mano: possiamo ad esempio utilizzarlo per diminuire l’importo di altre imposte (di registro, catastali, ipotecarie) su successioni o donazioni, oppure possiamo ancora utilizzarle per diminuire le imposte sui redditi delle persone fisiche o in compensazione di altre somme dovute (in riferimento al Decreto Legislativo n.241 del 1997).

Ancora una volta, il ruolo del Notaio acquisisce un'importanza strategica: oltre a poter rappresentare un punto di riferimento, sarà lui ad inserire nell’atto di acquisto della nuova abitazione i dati che ci consentiranno di accedere al Credito d’Imposta. Nell’atto notarile dovranno infatti figurare diversi elementi, tra cui la conferma del possesso dei requisiti per ottenere il Credito d’Imposta, il modo in cui vogliamo utilizzarlo, tutti gli estremi relativi non solo alla nuova compravendita, ma anche a quella precedente e alla vendita del primo immobile. Senza tutti questi elementi non potremmo ottenere il riconoscimento del Credito d’Imposta, con un’evidente perdita economica. Data anche la complessità della materia, rivolgersi a un professionista esperto può essere un modo per sfruttare al massimo gli strumenti di legge.

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Editore: Redazione Notaio Facile. Articolo pubblicato dall'editore e scritto personalmente da esperti in ambito notarile. Coperto da copyright ©
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